Siena: consiglio comunale approva all’unanimità la mozione di Maria Concetta Raponi (gruppo misto) sulla sottrazione internazionale dei minori

Approvata all’unanimità la mozione presentata oggi in Consiglio comunale da Maria Concetta Raponi (Gruppo Misto), sulla sottrazione internazionale di minori.L’atto nasce dal caso di Ivan Marino che a seguito della separazione dalla moglie e all’affidamento esclusivo del figlio, nato nel 2014, quasi tre anni fa gli veniva sottratto dalla madre con la scusa di una breve vacanza in Armenia, sua nazione di origine, e dove tuttora il piccolo è trattenuto e al quale, senza il consenso del padre, è stata riconosciuta la cittadinanza armena.<<A Ivan Marino – ha specificato la consigliera (foto)  – nessun riconoscimento dei diritti paterni, se non quelli relativi al mantenimento, ma soprattutto è stato disatteso quanto stabilito nella sentenza di separazione italiana che collocava presso di lui il figlio>>. Informate della situazione tutte le istituzioni: Ambasciata e Consolato italiano in Armenia,  Ministero degli esteri, Presidenza della Repubblica, del Consiglio dei Ministri e del Parlamento europeo, Autorità centrale armena e il sindaco di Siena <<che hanno fatto sapere di seguire con attenzione il caso, ma che non possono ingerirsi nelle decisioni della magistratura armena, cosa che i legali di Marino non hanno mai chiesto senza però fare a meno di rilevare evidenti violazioni>>. Da tener presente che <<il matrimonio tra i due genitori era stato celebrato nella sede dell’Ambasciata italiana con legge italiana, ma non è stato né ratificato né legalizzato in Armenia. Quindi non esiste ma in quel Paese proseguono procedimenti basati sulla validità di quell’unione. Inoltre si sono ristretti i diritti di visita paterni che si svolgono in presenza della madre impedendo di insegnare al piccolo la lingua italiana, così che gli incontri diventeranno sempre più complessi fino ad interrompersi annientando il diritto del minore alla bigenitorialità>>. La sottrazione internazionale dei minori rischia di diventare un vera piaga sociale, un fenomeno che non accenna a diminuire a causa di strumenti giuridici di tutela insufficienti o inadatti. Su un totale di 136.884 denunce di scomparsa di minori, al 31 dicembre 2020, 1.712 riguardano sottrazioni da coniuge o altro congiunto, come segnalato dall’Unione europea. <<Ma anche se tra i principi fondamentali dei diritti dell’infanzia – ha proseguito Raponi – ampiamente tutelati da normative nazionali e internazionali, emerge quello del “superiore interesse del minore”, di fatto appare la mancanza di un’adeguata normativa, la scarsa incisività della nostra diplomazia e la blanda efficacia delle Convenzioni internazionali>>.Da qui la richiesta di impegno, avanzata al sindaco e alla giunta comunale di <<intervenire presso il Governo nazionale affinché si attivino al fine di promuovere: una soluzione positiva della vicenda e in tempi il più possibile rapidi nell’interesse del minore e del padre e che a questi siano fornite, con una semplice richiesta, le informazioni e l’assistenza necessaria; l’attivazione di rappresentanze diplomatico-consolari e politiche all’estero ad opera dei rappresentanti istituzionali per ottenere il rientro del bambino in Italia attraverso l’esercizio  del  diritto di frequentazione; il riconoscimento in Armenia della sentenza italiana ottenuta da Ivan Marino; la presenza di un rappresentante diplomatico ad ogni udienza che si svolgerà in Armenia come da Risoluzione del Parlamento Europeo del 2018; la costituzione di un fondo dedicato al gratuito patrocinio per le vittime di sottrazione, dato che le spese per procedure giudiziarie all’estero sono sostenibili solo per coloro che hanno una fascia di reddito privilegiata; definire nuovi trattati bilaterali promossi dal Ministero degli Affari Esteri con gli Stati aderenti e non alla Convenzione de L’Aja; elaborare e diramare a tutte le ambasciate italiane nel mondo un protocollo di intesa sulle iniziative da intraprendere nel caso di sottrazione di un minore italiano. Di estrema importanza, in tale ambito, dovrà essere l’accompagnamento del genitore che tenta di esercitare il diritto di visita>>.