Siena: domani 30 marzo sciopero di tutto il personale dipendente dalle imprese che applicano il CCNL della Distribuzione Moderna Organizzata – Federdistribuzione e un presidio di un’ora dalle ore 10,30 alle ore 11,30 presso Piazza della Posta a sostegno del contratto scaduto nel 2019

Samuele Bernardini, Marco Brogi e Johnny Galeotti, segretari e responsabili di Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs del territorio senese, hanno proclamato per domani 30 marzo per l’intero turno di lavoro lo sciopero di tutto il personale dipendente dalle imprese che applicano il CCNL della Distribuzione Moderna Organizzata – Federdistribuzione . Nel corso della giornata di mobilitazione si realizzerà anche un presidio di un’ora dalle ore 10,30 alle ore 11,30 presso Piazza della Posta.  L’iniziativa di lotta è stata indetta a sostegno del rinnovo contrattuale scaduto nel 2019. “Dopo una lunga e snervante trattativa, Federdistribuzione ha calato la maschera e , non  paga  di aver irresponsabilmente abbandonato per quasi un quinquennio un’intera categoria di lavoratori dipendenti, alle prese  con una dinamica inflazionistica che ha messo a dura prova la tenuta dei loro redditi, infatti, ha sottoposto alle OO.SS., nel corso di una fase negoziale no-stop che avrebbe dovuto portare alla sottoscrizione del tanto agognato accordo di rinnovo, una serie di pretese irrealistiche e finalizzate unicamente – dice una nota sindacale -a far naufragare una già complessa negoziazione.L’irresponsabilità di Federdistribuzione si è palesata in svariate richieste finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e che le lavoratrici ed i lavoratori della distribuzione commerciale hanno raggiunto a costo di sacrifici e di lotte nel corso degli ultimi decenni: ’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi!);lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servizi (come illegittimamente fanno alcune aziende associate a Federdistribuzione); ’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi; la creazione di una “nuova” mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori”. Secondo i sindacati “lo schema negoziale che propone Federdistribuzione ancora una volta è di mortificare il rinnovo del CCNL in una logica di scambio tra una presunta disponibilità ad erogare il dovuto aumento salariale in cambio di un peggioramento della parte normativa che preveda la precarizzazione dei lavoratori attraverso un sistema derogatorio della legge e proponendo l’umiliazione della professionalità dei lavoratori attraverso un abbassamento dei livelli di inquadramento”. Di qui la decisione della mobilitazione per avere “certezze sul salario e lo vogliamo in linea con il costo della vita, vogliamo valorizzare gli aspetti riferibili ad una migliore conciliabilità di vita/lavoro e non scambiare i temi con dinamiche peggiorative, questi sono gli argomenti”.