Siena: Gruppo consiliare PD boccia bilancio preventivo 2022-2024 del Comune. “La città così non cresce- dice il Pd – aiutiamo di più i giovani”
Dal gruppo consiliare del Pd di Siena riceviamo e pubblichiamo
“Questo bilancio previsionale, di fatto, è quello che programma la fine del mandato di questa Amministrazione . Significativi risultano ancora i dati della cassa (24,6 ml. di euro ad inizio di quest’anno) e del fondo di riserva per cassa, per ben 56 ml. di euro. Ma per fare cosa?.Nella relazione al bilancio si afferma poi che il fondo riserva serve ‘per garantire l’elasticità del bilancio’, quando la sua funzione è quella di finanziare le emergenze. Quindi, come stanno insieme prudenza ed elasticità nella considerazione dell’Amministrazione? .L’indebitamento rimarrà sotto i 50 ml. di euro tra il 2020 ed il 2023 e sotto i 60 ml. di euro con riferimento al 2024, per finanziare le opere pubbliche a venire, mentre al momento si parla appena di 8 ml. di euro di opere pubbliche cantierabili. Inoltre, si registrano inspiegabilmente ben 42 ml. di residui passivi. Infine, le risorse immobilizzate a FCDE continuano a crescere, passando dai 34 ml. di euro del 2020 agli oltre 57 ml. del 2022. A questo immobilizzo si aggiungono: il fondo rischi legali, che ha raggiunto con il rendiconto 2020 2,7 ml. di euro. Senza invece prevedere accantonamenti a copertura di perdite di organismi partecipati . Viene poi programmata l’assunzione di n. 71 unità di personale, con un aumento di circa due milioni di euro (l’investimento per il personale passa da 26 ad oltre 27 ml. di euro nel previsionale), superando le 700 unità, anche dopo che 24 dipendenti sono passati alla Società della Salute.Ben vengano le assunzioni, ma sostenibili e per quegli uffici che ne hanno davvero bisogno. Oltretutto, all’interno di un non chiaro processo di esternalizzazione, che oggi vede come protagonista la ormai ex Siena Parcheggi, con l’affidamento in house dei servizi del Santa Maria della Scala. Si tratta comunque di una cessione di controllo dei servizi da parte del Comune, quando siamo in una fase dove comuni come Livorno, invece, stanno sperimentando il processo inverso, quello della reinternalizzazione del servizio di riscossione, della gestione dei tributi e della tari, con apprezzabili risultati. In questa situazione, dopo che per ben due anni il Comune ha ricevuto risorse aggiuntive dallo Stato per il Covid per oltre 20 ml. di euro, continuano a rimanere alti i tributi (IMU ed IRPEF rimangono invariate) e le entrate extratributarie (le sanzioni del codice della strada rimangono elevate, pari a 14 mil. di euro all’anno). Teniamo anche conto, infatti, che il fondo funzioni fondamentali e gli stanziamenti statali per l’emergenza pandemica non ci saranno più a rimpinguare il bilancio comunale. E, non a caso, la relazione dei sindaci revisori al bilancio, arrivata solo ieri, raccomanda di ‘monitorare nel corso del 2022 gli andamenti delle riscossioni del canone patrimoniale, dell’imposta di soggiorno, dei proventi da recupero evasione, delle sanzioni per violazione del codice della strada e dei contributi per il rilascio dei permessi a costruire’, oltre alle ‘assegnazioni dell’addizionale comunale’. Gran parte delle risorse comunali rimangono immobilizzate, le opere pubbliche stentano a partire e l’apparato comunale aumenta, mentre i servizi ai cittadini no . Covid o non Covid, la Città non cresce e, nonostante l’approvazione del piano operativo, gli oneri di urbanizzazione si contraggono e quei pochi addirittura vengono impropriamente utilizzati in quota parte per finanziare la spesa corrente, con entrate non ripetitive. Se non si fa crescere la Città con opere e nuovi servizi, almeno abbassiamo la leva fiscale, soprattutto per i giovani e i loro progetti di vita e di lavoro. Sono loro che nella pandemia hanno perso le opportunità di vita più preziose e sempre per loro sono aumentate in maniera insopportabile le incertezze.La Città così non cresce: aiutiamo di più i giovani”.