Siena : Legambiente su gestione dei boschi nella Montagnola senese,”perché si può fare di più e meglio”

Da Legambiente di Siena riceviamo e pubblichiamo

“È passato, ormai, oltre un anno e mezzo da quando si è sviluppato un acceso dibattito sulla gestione dei tagli boschivi nell’area della Montagnola e, più in generale, in Toscana. Come Legambiente Siena eravamo intervenuti sulla stampa a fine gennaio 2022 per evidenziare quelli che secondo noi erano le principali cause di questo complesso problema (es. una normativa complicata, il sovrapporsi di responsabilità da parte di vari enti pubblici, la carenza di controlli preventivi, l’operato di ditte non sufficientemente qualificate) e sollecitare alcuni interventi correttivi. Torniamo a esprimerci sul merito dopo che Legambiente Toscana ha organizzato, il 18 marzo scorso, un importante convegno ad Impruneta proprio su questi temi (a cui abbiamo attivamente contribuito), e dopo che domenica 26 abbiamo partecipato, con altre associazioni locali (CAI, FIAB, WWF) a “Puliamo la Montagnola”, evento dedicato a pulire le sponde del torrente Rigo (trovando ancora una volta una quantità impressionante di rifiuti nei boschi e vicino alle strade). Oggi vogliamo sottolineare tutta la nostra preoccupazione per il quadro che si è andato delineando sul tema. Dopo le dovute denunce di irregolarità, gli ultimi dati relativi al rapporto tra sanzioni e accertamenti ci dicono che la provincia di Siena è quella dove tale rapporto è più alto rispetto al resto della Toscana. Inoltre, sembra essersi creato un conflitto apparentemente insanabile tra alcuni gruppi di ambientalisti e alcuni gruppi di proprietari. Ciò evidentemente allontana l’individuazione e la messa in pratica di soluzioni reali al problema della gestione sostenibile dei boschi. Noi pensiamo, invece, che tali soluzioni esistano (come tanti interventi al convegno di Impruneta hanno confermato, con dovizia di particolari), ma che possono essere raggiunte solo se i vari attori in gioco accettano di dialogare in modo aperto e costruttivo tra loro. Questo non è oggettivamente facile, ma Legambiente Siena invita tutti i vari gruppi di interesse a rendersi conto che, senza questo presupposto, il futuro della Montagnola sarà molto più triste per tutti, e soprattutto per il patrimonio forestale, sempre più colpito dai cambiamenti climatici in atto. Nel breve periodo (3-6 mesi) proponiamo intanto una serie di misure che potrebbero facilitare l’avvio di una soluzione complessiva della gestione dei boschi nell’area:  i singoli proprietari potrebbero intanto installare dei cartelli informativi, prima dell’avvio dei lavori, che oltre ai dati obbligatori di legge, informino meglio sulle caratteristiche e le finalità dell’intervento previsto;  l’Unione dei Comuni potrebbe organizzare, in ogni stagione di taglio del ceduo, alcuni sopralluoghi “partecipati”, tra tecnici, proprietari, capisquadra delle ditte, e rappresentanti di associazioni ambientaliste, per confrontarsi sulla corretta applicazione delle norme vigenti e condividere possibili miglioramenti operativi;  la Regione Toscana (che finora ha sostanzialmente ignorato il problema), potrebbe avviare, in alternativa: 1. un sistema di patente a punti per le ditte che operano i tagli; 2. istituire un albo per le ditte più qualificate e con un passato di operazioni ben eseguite; questo al fine di non far più operare, nelle aree sottoposte a vincolo, soggetti poco affidabili e/o di dubbia legalità”