Siena : Museo Civico; sindaco Nicoletta  Fabio, “parte integrante della storia e dell’identità di Siena”

“Il Museo Civico è parte integrante non solo di questo Palazzo, ma della storia e dell’identità di Siena. Pertanto, oltre al progetto di riallestimento, è mia convinta volontà la sua valorizzazione in un’ottica più ampia”. Così il Sindaco di Siena Nicoletta Fabio ha risposto  all’interrogazione presentata dal consigliere del Pd Gabriella Piccinni in merito al degrado del Museo Civico. “Il Museo Civico è stato da subito uno temi su cui ho posto l’attenzione dopo il mio insediamento – ha affermato il primo cittadino – e ho cercato di ricostruire le tappe che hanno portato alla situazione attuale che vede la chiusura di alcune sale (la Quadreria e la sala dei Pilastri). Un’attenta e non affrettata valutazione preliminare è necessaria per compiere i passi giusti per il futuro del Museo Civico e per non ricadere negli errori e nello stallo progettuale ed esecutivo in cui ci troviamo al momento attuale”. “Negli scorsi anni – ha detto il Sindaco – sono stati presentati dal Comune due progetti per la valorizzazione del Museo Civico e della Quadreria, uno risalente al 2017 e uno al 2019, entrambi approvati dalla Soprintendenza e per i quali è stata fatta comunicazione di avvio dei lavori. Il progetto del 2017 è stato abbandonato a causa di mutate esigenze dell’allora amministrazione, che aveva destinato parte delle sale della quadreria per altri usi (realizzazione di un bar). Nel 2019 invece non si è trovato un accordo tra amministrazione comunale e gestore dei servizi di accoglienza e valorizzazione, per cui è stato necessario ridefinire il progetto”. “Nell’ottica di controllo conservativo delle opere – ha proseguito Fabio – a seguito di sopralluogo congiunto tra la Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo e il personale tecnico coinvolto nella progettazione, nel maggio 2019 è emersa la necessità di procedere ad ulteriori lavori circa la climatizzazione, gli impianti elettrici e anti intrusione; lavori strutturali che si sono conclusi a giugno 2020, comportando l’esaurimento del finanziamento ottenuto per il primo progetto, quello del 2017, per la tutela e fruizione dei siti italiani sotto tutela Unesco”.“Pertanto – ha sottolineato il Sindaco – un progetto generale di riallestimento esiste, ed è quello approvato dalla precedente amministrazione con una delibera di dicembre 2022. Il progetto prevede un allestimento sulle tre sale, che ospiteranno in ordine cronologico opere dell’arte senese tra XIII e XV secolo nella prima sala confinante con il bookshop, gli affreschi e le sinopie staccate dalla Cappella di Piazza nella seconda sala, opere dell’arte senese dal XVI al XVIII secolo nella terza sala. “Nella delibera – ha illustrato il primo cittadino – sono individuati anche il gruppo di redazione del progetto (composto dai tecnici della direzione Manutenzione) e l’affidamento del progetto scientifico al servizio Gestione e sistemi museali del Comune, che ha consegnato l’elenco completo delle opere da esporre, comprensivo della suddivisione in stanze, ad agosto 2022. Per l’attuazione del progetto si resta in attesa della disponibilità dei fondi necessari (150 mila euro in aggiunta al budget in precedenza preventivato di 99 mila euro), il cui reperimento è stato inserito nella variazione al programma triennale dei lavori pubblici 2022-2024 dell’ottobre 2022, la cui fonte di finanziamento deriva dal piano di alienazione degli immobili di proprietà del Comune”. “Alla luce di quanto esposto – ha puntualizzato Fabio – la Sala dei Pilastri, che reca nel proprio allestimento originario le opere già esposte prima del disallestimento dei locali di quadreria, risulta chiusa al pubblico, interdetta al libero accesso e fruizione e segnalata con apposito pannello di sbarramento. A salvaguardia della sicurezza è attivo nella sala un sistema di videosorveglianza e lo stato conservativo delle opere è tenuto sotto costante monitoraggio da parte del personale addetto”. “I locali della Quadreria – ha spiegato il Sindaco – sono attualmente chiusi al pubblico in attesa del riallestimento delle opere d’arte e sono stati destinati ad ospitare nelle prime due sale opere oggetto di studio (come il bracciale e la torcera provenienti dal Palazzo del Magnifico Pandolfo Petrucci) o in attesa di intervento di restauro (come le due statue lignee sottoposte a disinfezione in anossia e il san Paolo di Rutilio Manetti, in attesa di un intervento di consolidamento sulla cornice). La Gipsoteca, infine, potrà essere anch’essa recuperata e adibita a sala espositiva nel momento in cui sarà il spostato il deposito di opere che essa contiene, e in questo senso stiamo già vagliando alcuni ambienti alternativi dove collocarle, che potrebbero essere anche quelli del Santa Maria della Scala”. “Il cantiere del Buongoverno è un tema primario – ha sottolineato il primo cittadino – tanto che mi sono recata appena possibile di persona per avere delucidazioni dal team che opera sul cantiere. Il lavoro diagnostico è concluso, i risultati saranno resi pubblici, non solo al consiglio ma a tutta la città, nei modi opportuni appena la relazione sarà pronta. La Soprintendenza, infatti, proprio per la delicatezza dell’opera, ha ritenuto opportuno inviare i dati emersi dal lavoro di diagnosi all’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, che nelle prossime settimane ci trasmetterà le proprie valutazioni circa l’entità e i tempi per l’intervento da realizzare, che probabilmente non sarà di sola ripulitura ma di vero e proprio restauro. Nel frattempo ho già dato mandato agli uffici competenti di verificare l’attuale fruibilità del cantiere, sul quale sono già stati effettuati i necessari sopralluoghi da parte dell’ingegnere incaricato insieme alla ditta che fornisce il ponteggio. Vorrei, anche precedentemente all’inizio del restauro, riaprire alle visite la Sala della Pace, in forma di cantiere aperto oppure come sala museale se il ponteggio dovesse essere rimosso”. “Nell’ambito della riorganizzazione dell’ente – ha concluso Nicoletta Fabio – sarà certamente vagliata anche la possibilità di nominare un Direttore, vedremo in quali modalità. Parallelamente stiamo lavorando, con i servizi interessati, alla realizzazione dell’immagine coordinata e di un sito dedicato al Museo Civico, una mancanza che ha penalizzato questo luogo unico e che sarà colmata nei prossimi mesi. Oltre a questo è in cantiere anche un portale dedicato alle strutture museali di Siena, nel quale inevitabilmente il Museo Civico avrà una presenza centrale; servirà a far conoscere sempre più alle nuove generazioni di turisti i grandi tesori che ospita”. La consigliera Piccinni (Pd) si è dichiarata “non del tutto soddisfatta dalla risposta” riconoscendo che il Museo Civico è un tema complesso e di difficile governabilità, ma che le risposte della Sindaca non sono state sufficientemente esaustive né incisive. Piccinni non si ritiene soddisfatta dalla risposta sul progetto di riallestimento e valorizzazione del Museo in quanto apprende “che un progetto esiste, ma non si capisce se c’è bisogno di revisionarlo ulteriormente”. Riguardo al qualsiasi progetto di allestimento museale  “non basta il personale interno al Comune di Siena, ma c’è bisogno di ulteriori professionalità, che potrebbero essere individuate all’interno dell’Università, che è una realtà di eccellenza”. Sulla responsabilità tecnico-scientifica del Museo “non basta la presenza della Soprintendenza, ma è necessaria la figura specifica di un Direttore che ne assuma la responsabilità diretta”. La consigliera rileva infine che “da anni si sente parlare del sito del Museo Civico in rifacimento e della sua traduzione in inglese, ma ancora non lo abbiamo visto realizzato; sarebbe invece necessaria la sua finalizzazione anche per salvare Siena dall’analfabetismo digitale in cui rischia di finire”.