Sinalunga: intervista con il sindaco Edo Zacchei che conferma il ruolo trainante della cittadina nell’economia del territorio come emerge anche  dal Piano Strutturale Intercomunale e grazie  anche all’abbassamento al 70% degli oneri di costruzione per  recuperare edifici. Non è contrario all’ipotesi di un casello autostradale a Montepulciano ma è nettamente contrario alla chiusura dello sportello MPS nel capoluogo non escludendo la possibilità di ‘scendere in piazza’

Di Fabrizio Camastra

Edo Zacchei, sindaco Pd di Sinalunga,  è un uomo sempre molto attento, riflessivo che non cede alle provocazioni nonostante alcuni momenti di stanchezza per l’enorme impegno che deve sobbarcarsi tutti i giorni. Lo intervistiamo sui maggiori problemi del momento che stanno interessando non solo Sinalunga ma tutta la Valdichiana senese di cui fa parte e di cui ha grosse responsabilità anche come vicepresidente e assessore dell’Unione dei 10 comuni dell’area

D.Signor Sindaco, dando un’occhiata al PSI (Piano Strutturale Intercomunale) e agli interventi, sembra che Sinalunga sia il motore trainante della Valdichiana.

R.Il piano strutturale è stato concertato insieme agli altri sindaci dei 10 Comuni della Valdichiana Senese, adesso siamo nella fase più importante quella in cui la comunità, attraverso le proprie osservazioni, idee e spunti, dovrà accogliere, integrare e richiedere modifiche a quanto stabilito nel documento urbanistico. Sinalunga, per sua vocazione, ha da sempre avuto un ruolo trainante nell’economia del territorio, nella logistica e nello sviluppo della Valdichiana e di questo nel PSI ne è stato tenuto conto, basta infatti vedere la conferenza di co-pianificazione, dove delle 40 aree in co-pianificazione, 17 sono a Sinalunga.

D.In effetti c’è uno sviluppo commerciale di Sinalunga molto visibile e importante.

R.C’era una situazione di molti opifici dismessi. L’obiettivo è quello di recuperare questi edifici che oltre a deturpare l’immagine del territorio, sono anche al limite della sicurezza sanitaria. A Pieve di Sinalunga abbiamo quasi recuperato tutto in questi quattro anni di legislatura ma ancora molto c’è da fare. Se va su via Piave si renderà conto che è diventato il viale principale di accesso alla cittadina sinalunghese recuperando un particolare interesse. L’obiettivo è quello di riconvertire con ciò che offre l’economia.Oggi c’è molta richiesta di commerciale e media distribuzione e su questo noi siamo aperti a nuovi progetti, in primis perché il recupero avviene su edifici dove c’è amianto e andando a riqualificarli viene messo in sicurezza anche il territorio.

D.Cosa ha fatto accendere l’interesse delle aziende per Sinalunga?

R.Abbiamo dato una mano importante alla vendita delle due fornaci oramai chiuse da vent’anni. Siamo riusciti, con delle varianti, in collaborazione con la Regione, a cambiare la destinazione e quindi a rendere più facile gli interventi di recupero. Ma soprattutto, la cosa più importante di tutte è stata quella di abbassare gli oneri di costruzione del 70%. Forse siamo uno dei pochi comuni in Toscana, se non l’unico, che ha applicato un provvedimento di questo tipo. Ridurre del 70% gli oneri di costruzione significa dare una mano importante a chi compra e a chi bonifica. Ci sono piani industriali importanti per Sinalunga,sia con aziende locali che sono sul territorio e che puntano a creare posti di lavoro, sia anche con aziende nazionali che sono interessate alla Valdichiana per finalità logistiche, produttive e/o commerciali e questo analogamente comporterà un grande incremento lavorativo.

D.Proprio per questo impulso che sta avendo l’economia locale, non vede come una minaccia l’ipotesi co-pianificata dall’Unione dei comuni di prevedere un casello di uscita autostradale per Montepulciano?

R.Premesso che il piano strutturale intercomunale offre un’indicazione a quella che sarà la Valdichiana fra trent’anni,ma è anche vero che a decidere su questo tema è la società Autostrade. Comunque il fatto di avere un casello anche a Montepulciano non rappresenterebbe di certo un rischio per Sinalunga. Montepulciano fa la sua politica per creare un interesse al proprio territorio, come lo fanno tutti gli altri Comuni della Valdichiana, in questo avere un’uscita dove c’è scritto Montepulciano secondo me può darle una visibilità legittima.

D.Che fa, dà ragione ai consiglieri di Fratelli d’Italia in comune a Siena che volevano cambiare nome all’uscita del casello di Valdichiana in Siena e poi si sono limitati ad aggiungere solo il nome di Siena?

R.No, oggi chi deve andare a Montepulciano esce a Valdichiana e va a Montepulciano, non si ferma nel mio territorio comunale. Io ho interesse che Montepulciano abbia visibilità perché ha anche un brand importante come il Nobile, ma di riflesso porta interesse anche a Sinalunga in termini di turismo.

D.Una notizia che viene molto dibattuta negli ultimi giorni è la possibile chiusura dello sportello di MPS in Piazza Garibaldi a Sinalunga, insieme a quello di Abbadia di Montepulciano. Come si sta muovendo per evitare la chiusura?

R.Innanzitutto esprimo la mia amarezza di essere venuto a conoscenza di questa intenzione della direzione MPS solo attraverso la stampa, ma soprattutto esprimo la mia più totale contrarietà a tale decisione.Sinalunga capoluogo è un centro vivace ed attivo, dove risiedono migliaia di persone e quindi perdere un servizio importante come lo sportello bancario, significa ancora una volta privare migliaia di famiglie del minimo essenziale per garantire il livello di vivibilità del capoluogo del Comune.Si costringono famiglie, cittadini e imprese a spostarsi a Pieve di Sinalunga o altrove per vedersi garantito il servizio dello sportello bancario.Chiudere la filiale del capoluogo significa impoverire un territorio, che invece vuole crescere, allontanare i servizi dai cittadini e dalle imprese, con la conseguenza di contribuire allo spopolamento del centro storico. Ho chiesto alla Direzione MPS, di aprire un confronto affinchè ci sia un ripensamento sull’ipotesi di chiusura dello sportello sinalunghese, che non sarebbe altro che un piano insensato che impoverirebbe la banca ed il territorio.Ho interessato i consiglieri regionali, i sindacati e le associazioni economiche affinché tutti insieme ci si attivi a tutela dell’interesse dei cittadini e delle attività imprenditoriali che si vedrebbero privati di un servizio essenziale. Se c’è bisogno di scendere in piazza per manifestare contro la chiusura lo faremo.

D.Un ultima domanda non può che non riguardare la candidatura della Valdichiana a Capitale italiana della cultura per il 2026 :che occasione rappresenta per il territorio?

R.Il percorso che ci ha portato alla candidatura di capitale della Cultura ha già di per sé un valore importante perché ci ha fatto dialogare tra Comuni, anche con soggettività politica diversa, su temi che casomai prima nemmeno parlavamo. Il dossier presentato sarà un documento a cui tutti i comuni dovranno tener conto, anche alle prossime amministrative, per apportare proposte costruttive.