Toscana : approvata modifica Statuto; capogruppo regionale  Scaramelli (Italia Viva), “rispettiamo l’impegno assunto in campagna elettorale. I 5 Stelle anche in questa occasione hanno dimostrato contraddizione e incoerenza”

Da Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, riceviamo e pubblichiamo

“Lo Statuto, la legge più importante della Regione, si modifica solo se serve a migliorare il funzionamento delle istituzioni. E se del caso solo a larga maggioranza. Per farlo sarebbero serviti approfondimenti, ascolto e confronto; non fare e disfare accordi di convenienza. Avevamo proposto di fermarci, di istituire una Commissione Affari Istituzionali e valutare la riforma dello Statuto insieme alla revisione dei Regolamenti di Aula e alla modifica della legge elettorale. La revisione delle istituzioni se necessaria deve avvenire nelle Aule istituzionali, in quelle in cui siamo chiamati a rappresentare i cittadini toscani. Il voto di oggi segna un unicum nella storia della Regione Toscana. La nostra contrarietà è stata una battaglia politica condotta con trasparenza e lealtà rispetto agli impegni assunti in campagna elettorale e oggi in Aula abbiamo constatato che se solo 3 mesi fa eravamo soli, oggi altri 15 colleghi sono arrivati sulle nostre posizioni. Stupisce la contraddizione di chi, come i 5 Stelle, ha fatto del taglio delle poltrone, della drastica diminuzione del numero dei rappresentanti istituzionali, un vessillo politico abbia votato oggi in favore del raddoppio di ruoli e poltrone. La lotta ai costi della politica dei pentastellati anche stavolta si è dimostrata finta, solo mera propaganda. Noi non siamo come loro, sono mesi che teniamo la stessa posizione su questo tema, nel rispetto degli impegni assunti in campagna elettorale. Sarà nostra cura vigilare che chi ha votato a favore della riforma sia quantomeno coerente nell’incoerenza e non lo abbia fatto per meri fini e interessi personali. Nello sfondo resta il rammarico per non aver visto accettata la nostra proposta di inserimento della parità di genere come obbligo nella costituzione degli organismi politici”.