Toscana: capogruppo regionale Torselli (FdI),” Garante Infanzia si lamenta di essere lasciata sola e senza supporto ma costa alla regione quasi  80 mila euro l’anno. Se ruolo non adatto si dimetta.A disposizione della Dottoressa Bianchi, oltre al dirigente di riferimento, un dipendente full-time, un part-time e 17.000 euro di consulenze esterne”

“Come è possibile che per il Garante dell’Infanzia toscano siano previsti quasi 14.000 euro di rimborso per le spese di viaggio? Semplice: nel 2019, nonostante le oltre 20 autocandidature pervenute per il ruolo di Garante, la Regione Toscana scelse la Dottoressa Camilla Bianchi, residente a Milano! Ma veramente in quella rosa di nomi, non c’era un professionista capace e residente nella nostra Regione?”. E’ l’attacco di Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano, durante il dibattito sulla relazione annuale del Garante. “La dottoressa Bianchi, peraltro, ha presentato in commissione con due mesi di ritardo la relazione sui lavori da lei svolti, non spendendo una parola sugli obiettivi raggiunti, ma limitandosi ad una lunga lamentela durante la quale- ha aggiunto Torselli –  si è lamentata praticamente di tutto: di essere lasciata sola, di non ricevere un adeguato supporto, di non avere una struttura adatta al proprio ruolo. Una litania indegna del Consiglio regionale, soprattutto se si considera che la dottoressa Bianchi non svolge l’incarico gratuitamente, bensì a fronte di un’indennità di circa 3.800 euro al mese”. “Ma c’è dell’altro: siamo andati a verificare – ha proseguito il capogruppo di Fratelli d’Italia – se effettivamente la Garante non avesse una struttura di supporto adeguata ed abbiamo visto che la Dottoressa Bianchi ha a disposizione, oltre ad un dirigente di riferimento, un dipendente regionale con contratto full-time ed uno con contratto part-time. Inoltre, evidentemente insoddisfatta delle professionalità che ha trovato in Regione Toscana, la Garante ha scelto di spendere ulteriori 15mila euro in consulenze esterne”.  “E’ vergognoso – ha concluso Torselli – ascoltare una persona che costa alla Regione, oltre ai 17.500 euro di rimborso spese, 57.000 euro all’anno per le proprie attività e 14.500 di consulenze esterne, lamentarsi di non poter lavorare perché ‘lasciata sola e senza supporto’. Se quello del Garante è un ruolo che non si confà alle esigenze della Bianchi, la Dottoressa può sempre prendere in considerazione l’ipotesi di dimettersi, lasciando il posto ad un professionista che si senta onorato di svolgere un compito tanto delicato, quanto prezioso. E magari, stavolta, scelto in Toscana…”