Toscana : castagne; Coldiretti, “cadono le foglie ma non i ricci. Produzione in calo ma non ovunque. Contrazioni nell’aretino e sul Monte Amiata”

Cadono le foglie ma non le castagne. Raccolta in forte ritardo e produzione in calo in Toscana per colpa degli scombussolamenti climatici. Le secolari piante di castagno sono in tilt, lascano cadere le foglie mentre i ricci restano attaccati ai rami. Le abbondanti piogge di maggio e giugno hanno condizionato pesantemente l’allegagione dei fiori, successivamente i prolungati rialzi delle temperature, accompagnati da lunghi periodi di siccità, hanno provocato un taglio delle disponibilità importante, anche se non ovunque. Positive le aspettative in Lunigiana e Garfagnana dove i castagni sono carichi. Situazione diverse, con una contrazioni anche importante alla voce quantità, nell’aretino e nelle zone del Caprese Michelangelo, sul Monte Amiata e nei boschi del Mugello feriti dall’alluvione e dalle frane dello scorso maggio. Buona invece la qualità dei frutti. A fornire un primo monitoraggio sono Coldiretti Toscana e l’associazione nazionale Città del Castagno che stimano una riduzione media in almeno il 50% dei raccolti negli oltre 30 mila ettari di castagneti da frutto censiti. “Per le castagne, così come è stato per vino, olio, frutta ed altre colture, è stata un’annata complicata condizionata da una primavera eccezionalmente piovosa, un’estate torrida e umida con 88 eventi estremi e ora da un autunno eccezionalmente caldo. – spiega Letizia Cesani. Presidente Coldiretti Toscana – Condizioni che stanno avendo conseguenze molto pesanti sulla sostenibilità economica delle imprese agricole che hanno sostenuto il 30% in più di costi di produzione raccogliendo molto meno delle attese. Contraccolpi che, soprattutto nelle aree più marginali, possono favorire l’abbandono e lo spopolamento perché senza reddito non c’è futuro. L’impatto dei cambiamenti climatici tocca già il nostro presente e ci impone di accelerare sugli investimenti per ricerca, tecnologia, infrastrutture per lo stoccaggio delle acque piovane e la selezione delle varietà più resistenti. E dobbiamo farlo in fretta”. A dipingere il quadro regionale è l’associazione nazionale Città del Castagno nella sua annuale analisi: “i castagni quest’anno non ci mostrano una grande quantità di ricci. Il grande caldo estivo,  a differenza di molte varietà di frutti che maturano in anticipo, nel castagno invece ha ritardato di una decina di giorni la maturazione e la conseguente caduta delle castagne. – spiega il Presidente dell’associazione, Ivo Poli – Ci sarà una diminuzione di prodotto soprattutto di marroni in diverse aree del territorio toscano, come nel Monte Amiata, nel Mugello, causati anche delle frane della primavera scorsa. Mentre nel Nord Toscana: Lunigiana, Garfagnana e montagna pistoiese, ci sarà un’ottima produzione di castagne destinate alla trasformazione, soprattutto di farina di neccio DOP della Garfagnana e farina di castagne DOP della Lunigiana”. Più lontano – spiega ancora l’associazione Città del Castagno – il pericolo del Cinipe Galligeno del castagno: l’introduzione del suo antagonista “Torymus sinensis” sta ristabilendo l’equilibrio ecologico da non destare più problemi per la produzione di castagne.