Toscana : Coldiretti ; nei primi cinque mesi dell’anno le famiglie toscane hanno speso 290 euro in più per acquistare generi alimentari e bevande. A Grosseto spendono di più che altrove. Per 5 famiglie su 10 situazione peggiorata nel 2022. Seguono Siena e Livorno

L’inflazione continua a svuotare il carrello della spesa. Le famiglie toscane hanno speso mediamente 290 euro in più cinque mesi per mangiare ma hanno dovuto tagliare del 4,7% le quantità di prodotti alimentari acquistati a causa dei rincari. Grosseto è la provincia dove il peso dell’inflazione ha inciso di più sulle tasche dei nuclei familiari che hanno sborsato 355 euro, 65 euro in più rispetto. Seguono Siena con 350 euro e Livorno con 332 euro. Sopra i 300 euro ci sono anche Massa Carrara e Pisa. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti Toscana su dati Istat relativi al commercio al dettaglio a maggio che nei primi cinque mesi del 2023 fa registrare un aumento del 7,3% della spesa alimentare con un taglio degli acquisti in quantità del 4,7%. A condizionare lo scenario economico si è inserito anche l’andamento del meteo pazzo con il moltiplicarsi di eventi estremi, tra siccità e maltempo, che hanno colpito duramente le coltivazioni in campo riducendone la disponibilità. Considerando l’incremento medio dei prezzi dei generi alimentari e delle bevande analcoliche da gennaio a maggio dell’anno in corso i nuclei famigliari della nostra regione hanno dovuto sborsare complessivamente quasi 480 milioni di euro in più per mettere nel carrello pane, pasta, frutta, verdura, acqua e gli altri beni di prima necessità. Il tutto in un contesto in cui una famiglia toscana su dieci arriva con grande difficoltà alla fine del mese mentre quasi 5 su 10 ritengono che la propria situazione economica sia peggiorata nel 2022 secondo l’ultimo rapporto sulla povertà regionale. La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che – sottolinea Coldiretti Toscana – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9,5% nei primi cinque mesi nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Il risultato dei discount – precisa Coldiretti Toscana – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. Le famiglie – sottolinea Coldiretti Toscana – tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Una soluzione per mettersi al riparo dalle turbolenze dei prezzi è quello di fare la spesa direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica per eliminare ogni passaggio intermedio e quindi ogni “balzello” che fa lievitare il prezzo finale. Nei mercati contadini o nelle fattorie è possibile infatti acquistare prodotti di qualità, freschissimi e di stagione ad un prezzo giusto che salva le tasche dei consumatori e contemporaneamente quelle degli agricoltori stritolati tra aumenti dei costi di produzioni e speculazioni.