Toscana:  domani 25 ottobre giornata della pasta ; Coldiretti , “+3,3%  pasta all’estero nei primi sei mesi dell’anno”

Vola la pasta Made in Tuscany all’estero con il 3,3% in più di vendite nei primi sei mesi dell’anno. Un settore, quello della pasta, che vale 70 milioni di euro all’anno e che contribuisce al nuovo record dell’agroalimentare toscano nel mondo con una crescita del 15% nel secondo trimestre per un valore complessivo di 920 milioni di euro. Ma mettere un piatto di pasta in tavola è sempre più un lusso per i toscani – il 75% la consuma almeno una volta al giorno – che devono spendere il 21,6% in più su base annua a causa dei rincari e degli effetti dei prezzi del grano del conflitto tra Russia e Ucraina. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Toscana in occasione del World Pasta Day che si festeggia il 25 Ottobre, sulla base dei dati istat sul commercio estero. Sono i tedeschi – sottolinea Coldiretti Toscana – a spendere di più in assoluto per acquistare pasta dal Belpaese con un incremento del 31% nell’ultimo anno mentre al secondo posto si classificano gli Stati Uniti dove l’incremento è stato addirittura del +45% anche sotto la spinta dell’euro debole nei confronti del dollaro mentre al terzo posto la Francia con un incremento del 25%.  L’Italia resta il paese – rileva Coldiretti Toscana – con il più elevato consumo di pasta per un quantitativo di 23,5 chilogrammi a testa contro i 17 chili della Tunisia, seconda in questa speciale classifica seguita da Venezuela (15 kg), Grecia (12 kg), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina e Turchia a pari merito (8,7 kg) che testimoniano come questo tipo di prodotto abbia estimatori ad ogni latitudine.La ricerca del Made in Italy – continua Coldiretti Toscana – ha condotto anche alla riscoperta di grani antichi, riportando nel piatto il Senatore Cappelli, la Timilia, il Saragolla e altre varietà che hanno fatto la storia del Paese a tavola. Un fenomeno che ha favorito anche il moltiplicarsi di marchi di pasta che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni ma ormai patrimonio di quasi tutti i principali brand. Il risultato è che le vendite di pasta di grano garantito italiano sono cresciute del 14% in valore nei primi cinque mesi del 2022, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea. Nel corso del tempo sono aumentati esponenzialmente anche i formati della pasta che sono ormai arrivati a quota 300, mentre alle varietà tradizionali si sono aggiunte quelle fatte con l’integrale, il gluten free, quelle con farine alternative e legumi. (foto di repertorio)