Toscana : fagioli, piattelle, ceci e piselli sono un tesoro della regione. Coldiretti ,”4 varietà a rischio estinzione”

Fagioli, ceci, piselli, lenticchie e fave sono un tesoro prezioso della Toscana. Un tesoro di salute e biodiversità che fa bene all’ambiente. Con 42 varietà inserite nella lista delle produzioni agroalimentari tradizionali della Regione , la Toscana vanta un ricchissimo numero di legumi che rappresentano, insieme alla lunga tradizione contadina, un incredibile patrimonio di territori, paesi, borghi e piccole frazioni che li rendono così unici. A dirlo è Coldiretti Toscana in occasione della Giornata mondiale dei legumi istituita dall’Organizzazione delle Nazione Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) come un’opportunità per aumentare la consapevolezza dei benefici dei legumi per la salute e per contribuire a sistemi alimentari sostenibili. Quattro le particolarissime varietà che i contadini custodi di Campagna Amica, attraverso il progetto di Coldiretti, hanno riportato sulle tavole entrando a far parte dell’atlante della biodiversità: si tratta del fagiolo zolfino, della piattella pisana, del fagiolo di Venanzio e del fagiolo piattello. “I legumi sono il simbolo della straordinaria biodiversità che Campagna Amica sta rilanciando attraverso il recupero e la riscoperta di molte specie vegetali e animali o produzioni agricole che erano state abbandonate rischiando di scomparire dalle nostre tavole. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – . Una parte di varietà di legumi sono state recuperate, e sono tornate sulle tavole, grazie al lavoro e all’impegno dei contadini che hanno contribuito a recuperarle, valorizzarle e farle conoscere ai consumatori”.  In Toscana la produzione di legumi un’economia importante con oltre 4 mila ettari e circa 9.000 tonnellate di prodotto raccolto tra fagioli, lenticchie, ceci, piselli e fave. Un tesoro che i consumatori sono tornati a scoprire in coincidenza con la svolta green con i consumi di piselli e co. Aumentati del 47% nell’ultimo decennio. La pandemia Covid ha accelerato la tendenza a mettere nel carrello cibi più salutari riportando sulle tavole prodotti come ad esempio fagioli, che in passato erano chiamati non a caso “carne dei poveri”, poiché contribuivano a garantire una corretta alimentazione a chi non poteva permettersi la carne.