Toscana: Garante detenuti; approvata a maggioranza risoluzione su relazione 2020 Giuseppe Fanfani. La Lega ha votato contro; FdI si è astenuta

Apprezzamento per l’attività svolta e i risultati conseguiti dal Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale nell’anno 2020 e l’impegno ribadito a contribuire attraverso tale organo ad assicurare la finalità rieducativa della pena ed il reinserimento sociale dei condannati sono stati al centro della risoluzione licenziata a maggioranza dalla commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd).Il Garante, avvocato Giuseppe Fanfani (foto), ha consegnato a tutti i consiglieri ,oltre alla relazione sull’attività svolta nel 2020, anche il report della ricerca affidata alla fondazione Giovanni Michelucci sul tema dell’affettività in carcere : “lo considero un tema particolarmente interessante per una corretta esecuzione del dovere e dell’obbligo di detenzione, che fa capo al servizio pubblico, già affrontato ampiamente in moltissimi stati europei con risultati positivi”.Il Garante ha ricordato che la situazione pandemica nel corso del 2020 ha enfatizzato il problema del sovraffollamento, che pure grazie agli interventi precedenti aveva visto la riduzione dei detenuti da 66mila nel 2010 a 59mila del 2019. Ci sono state alcune misure urgenti per l’emergenza sanitaria, che hanno avuto un impatto forte sulla qualità della detenzione, come la sospensione dei colloqui con i familiari, sostituiti dall’utilizzo di mezzi elettronici e l’uso del web, che consente di parlare con i figli, i nonni e altri parenti anche molto lontani.“Nella nostra regione ci sono stati tre suicidi più un caso non chiaro, cinquanta tentati suicidi e 1044 atti di autolesionismo, 711 dei quali solo nel carcere di Sollicciano – ha rilevato Fanfani – Nell’istituto per minori Meucci di Firenze ci sono stati su 14 ragazzi un tentato suicidio e dodici atti di autolesionismo, pesantissimi da accettare quando si tratta di minori”.Il Garante ha ricordato che nella geografia penitenziaria della Toscana sono presenti anche due residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS), entrambe provvisorie, quella di Volterra, aperta nel gennaio 2016, e quella di Empoli, inaugurata nel luglio 2020. Sugli altri luoghi di privazione della libertà personale, quali i servizi psichiatrici di diagnosi e cura in cui si svolgono i trattamenti sanitari obbligatori (TSO), le residenze sanitarie per persone anziane, per persone disabili, per persone con patologie psichiatriche, il Garante ha presentato un quadro generale con le cifre delle strutture, dei posti, delle presenze, ed ha sollecitato un attento monitoraggio dei TSO effettuati, ribadendo l’importanza della limitazione e del monitoraggio degli episodi di contenzione, come già previsto nel Piano sanitario sociale integrato (PSSI) 2018-2020. Fanfani ha sottolineato l’importanza dei Garanti comunali per la loro attività nelle carceri di competenza e ha invitato i Comuni che ancora non hanno provveduto alla nomina a farlo. Più in generale, ha indicato alcuni impegni programmatici per il 2021, quali: favorire la riapertura totale del carcere all’associazionismo, permettendo di nuovo il pieno ingresso delle associazioni in tutti gli istituti; mantenere e incentivare l’uso dei mezzi informatici di comunicazione per i colloqui con i familiari e per attività di studio e formazione; riattivare i trasferimenti richiesti dai detenuti tra istituti penitenziari, sia all’interno della regione, che all’esterno, gestendo velocemente le domande pendenti; riprendere in maniera piena nell’ambito sanitario l’attività diagnostica e interventistica, che in molti casi è stata rallentata dal Covid; predisporre i necessari presìdi per i percorsi in uscita e di recupero sociale; riattivare i canali di istruzione e formazione, e più in generale di cultura in carcere; porre particolare attenzione alla problematica della detenzione femminile, incentivando le possibili soluzioni alternative; realizzare un programma sistematico di visite in tutti gli istituti della Toscana, favorendo la presenza del presidente del Consiglio e dei consiglieri regionali; proseguire il lavoro intrapreso in materia di affettività, anche dando supporto alla discussione nella commissione Giustizia del Senato sulla proposta di legge costituzionale presentata dal Consiglio regionale della Toscana, per far sì che il diritto all’affettività per i detenuti divenga un diritto realmente garantito”.  “E’ stato fatto un lavoro preciso e puntuale, con proposte e spunti di riflessione – ha osservato Valentina Mercanti (Pd) – .Mi sembra emerga con forza il tema del diritto alla salute e mi preoccupa la sottovalutazione del disagio mentale, in particolare le dipendenze da alcool e droga. Speravo che anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ci fosse qualcosa di più. Il carcere deve recuperare le persone, non ucciderle”.“Non condivido l’approccio culturale e filosofico, che sta dietro questa relazione – ha rilevato Marco Casucci (Lega) –. Non c’è discontinuità con l’ideologismo del predecessore. I dati sulla popolazione carceraria straniera sono molto superiori alla media nazionale, in particolare i detenuti per spaccio di droga”.  “Ho fatto un giro nel carcere di Sollicciano con il suo predecessore Corleone e sono rimasto sconvolto da una situazione al limite dell’umana sopportazione – ha ricordato Francesco Torselli (Fratelli d’Italia) – .La Regione Marche sta avviando un percorso che vede la polizia penitenziaria svolgere un ruolo importante per superare le difficoltà legate al sovraffollamento e alla carenza di personale. Forse potrebbe essere avviato anche in Toscana”.  “Vorrei sottolineare l’ampiezza della relazione, che pone a ciascuno di noi problemi di coscienza civica e politica- ha affermato Massimiliano Pescini (Pd) – . Dovremo accompagnare il Garante nel duro lavoro che segue la pandemia e segna il ritorno alla normalità in tutti i suoi aspetti, a partire dai casi di trattamento sanitario obbligatorio”.“Da sempre ho sostenuto che i tossicodipendenti in carcere non ci devono stare, devono seguire percorsi diversi, come istituti di recupero – ha replicato il Garante Giuseppe Fanfani – . Su circa tremila detenuti toscani, più della metà (1549) sono stranieri. Quelli per spaccio di droga sono 663, mentre i tossicodipendenti sono 435. Sono sempre stato un moderato – ha aggiunto – ma la conoscenza profonda del sistema carcerario mi ha rafforzato nella convinzione che se la finalità è quella di recuperare il recuperabile, allora bisogna adottare tutti gli strumenti che possono essere usati per questo. Chiamo criminalità reversibile quella legata alla mancanza di alternative.  La detenzione carceraria deve essere strettamente limitata alla pericolosità sociale, garantendo tutta la dignità cui hanno diritto”. A suo parere sta maturando nelle carceri una diversa mentalità anche nella polizia penitenziaria, frutto del grande lavoro che fanno i volontari. “Viste le polemiche sulle spese dei garanti – ha concluso – vi informo che lo scorso anno ho speso 191 euro per missioni e 1065,10 euro per i viaggi casa-sede fatti con la mia macchina”.La risoluzione è stata approvata con il voto favorevole dei consiglieri del Partito democratico e Italia viva, il voto contrario di Lega e l’astensione di Fratelli d’Italia.