Toscana: Lorenzo Zejnati, coordinatore regionale giovani Demos, “pensare alla chiusura delle RSA per passare ad un sistema di assistenza domiciliare a carico dello Stato, molto più incisiva, sicura, accogliente per gli anziani e meno dispendiosa per le casse pubbliche”

Da Lorenzo Zejnati, coordinatore regionale Toscana giovani Demos, riceviamo e pubblichiamo

“Nella roulette di numeri forniti su base giornaliera sui social e tv inerenti i nuovi contagi e decessi causa Covid-19, spiccano ogni giorno tremende notizie circa perdite che continuano ad avvenire nelle RSA.  Numeri allarmanti che vedono più di 1.500 anziani risultati positivi durante la seconda ondata e oltre 205 deceduti ai quali si aggiungono quelli della primavera scorsa. Per alcuni sono probabilmente solo numeri ma questi per noi sono i dati reali che testimoniano la drammaticità della situazione delle RSA a livello regionale (ovviamente il problema si estende a tutta la penisola e per noi di Demos è una battaglia nazionale prioritaria).  Bisogna pertanto chiedersi cosa non sta funzionando e quali misure sono state adottate per fronteggiare la seconda ondata. Per questo occorre accertare l’adeguatezza dei protocolli di sicurezza anticontagio a disposizione delle RSA nonché le modalità di gestione delle varie strutture oltre ai dispositivi di protezione forniti al personale. Si deve procedere ad un’ indagine scrupolosa per invertire questo trend che ha decimato gli ospiti delle RSA e messo a serio pericolo tutti gli infermieri e gli operatori sanitari che lavorano a stretto contatto con loro. Dovrebbero essere instaurati appositi organi di controllo coordinati dalle USL che collaborino con i CDA delle varie RSA in modo da essere facilitati nelle svolgimento di quanto sopra.  Mentre è di oggi la notizia che entro Gennaio 2021 tutti gli ospiti saranno sottoposti al vaccino anti Covid-19, dovrebbe essere obbligatorio che al medesimo vengano sottoposti anche tutti gli operatori sanitari, gli infermieri e il personale che vi lavora. Per la sicurezza di anziani e familiari. La Regione Toscana dovrebbe dare priorità massima alla gestione di questa disastrosa situazione con ancor più veemenza in quanto è evidente come qualcosa non abbia funzionato nonche’ lavorare su soluzioni alternative al modello delle RSA che non può essere l’ unico possibile. Per noi di Demos si dovrebbe anche iniziare a pensare addirittura alla chiusura delle RSA medesime per passare progressivamente ad un sistema di assistenza domiciliare a carico dello Stato, molto più incisiva, sicura, accogliente per gli anziani e meno dispendiosa per le casse pubbliche”.