Toscana : peste suina africana; parla il savinese Fabrizio Lombardi, presidente dell’Annu Migratoristi,
di Claudio Zeni
In alcune zone del Piemonte e della Liguria sono stati accertati casi di PSA (Peste Suina Africana), presente in alcune carcasse di cinghiali. La questione naturalmente ha scatenato la massima allerta tra le autorità sanitarie e gli allevatori, poiché il virus, seppure non pericoloso per l’uomo, si diffonde con grandissima facilità ed ha una persistenza elevatissima, oltre che letale per tutte le specie di suidi. Lungimiranti sono state le scelte del MIPAAF e del Ministero della Salute, che unitamente ad alcune Regioni, hanno coinvolto tutti i soggetti che frequentano e conoscono il territorio, in primis i cacciatori, al fine di monitorare con maggior efficacia l’andamento del virus e dare un apporto decisivo nel debellare la PSA. Tutte le Associazioni Venatorie hanno raccolto l’invito, mettendosi a disposizione con i propri associati per azioni coordinate e mirate atte a contenere detta diffusione. Un invito raccolto anche dall’associazione ANUU Migratoristi, la cui sezione di Monte San Savino è presieduta da savinese Fabrizio Lombardi. «I cacciatori, consapevoli della problematica che la PSA può arrecare alle attività economiche in primis oltre all’attività venatoria, si sono messi a disposizione per la salvaguardia dell’ambiente e la fauna selvatica del nostro territorio – esordisce Fabrizio Lombardi – noi abbiamo già dimostrato in passato sensibilità per problematiche che non riguardano strettamente l’attività venatoria, basta pensare alla raccolta fondi del 2020 per l’emergenza del Covid 19. Per limitare la diffusione della PSA sarebbe utile diminuire in maniera consistente le popolazioni di cinghiale sull’intero territorio nazionale. Ciò può avvenire nel medio periodo con un’oculata politica di miglioramento ambientale tendente alla riduzione delle aree incolte, cespugliate, macchie, forteti ed habitat preferiti dalla specie, mentre nell’immediato con un maggior prelievo». In merito ad una possibile soluzione del problema Fabrizio Lombardi conclude: «La forma senz’altro più idonea è la selezione, praticabile in qualsiasi momento, che permette un prelievo selettivo, un monitoraggio costante del virus, senza provocare la dispersione degli animali nel territorio. Soluzioni come quella della sterilizzazione varata dal governo su suggerimento delle associazioni animaliste, con cospicuo impiego di fondi statali, hanno provocato l’ilarità del mondo intero in quanto prive di qualsiasi fondamento e frutto solo di un approccio ideologico fuori da ogni logica e parvenza di realizzabilità».