Amiata : la Rete Nogesi scrive al ministro Franceschini e si schiera apertamente a difesa del paesaggio

Di Mariella Baccheschi

Lettera aperta della Rete nazionale Nogesi – No Geotermia elettrica speculativa e inquinante – al ministro della Cultura Dario Franceschini e, per conoscenza, al presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, per spiegare le ragioni per cui gli amiatini non parteciperanno domani, venerdì 22 aprile, alla manifestazione di Roma, davanti al Mibact. Una manifestazione indetta da “Cittadini per le Rinnovabili”, per “dare una svolta al processo autorizzativo degli impianti a fonti rinnovabili, da troppo tempo bloccato dal dicastero, dalle Soprintendenze e dalla burocrazia”. E scrive: “A nostro giudizio non si tratta che dell’ultima trovata ‘dell’ambientalismo capitalista’ come qualcuno lo ha ribattezzato” e pertanto “la scrivente Rete Nogesi non parteciperà alla suddetta manifestazione, che ha l’unico scopo di colpire gli addetti al Ministero della cultura, le Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio che, in tutto il Paese, proteggono il paesaggio dalle mire dell’industria”. E, di seguito: “Così viene annientata una storia secolare volta alla costruzione di una ‘cultura del paesaggio’ che, sviluppatasi proprio all’inizio del nuovo millennio, era approdata a una concezione finalmente meno elitaria, in cui il paesaggio diventa elemento complementare del territorio e la sua percezione non è più quella del singolo e basata su elementi emozionali, ma quella delle comunità e fondata su aspetti profondamente culturali”. E ciò “di conseguenza, bloccherebbe la disseminazione di impianti sui suoli agricoli e, soprattutto, le loro conseguenze: consumo di suolo; sottrazione di aree agricole produttive; devastazione dei paesaggi. E ancora sottrarrebbe alla criminalità organizzata alcuni segmenti nei quali in passato hanno proliferato le sue attività”. Quanto alla geotermia, la Rete fa presente di aver inviato anche due comunicazioni, a Draghi e Cingolani, in cui si evidenzia che “la geotermia elettrica (tanto ad alta entalpia che a media entalpia) è una scelta scellerata nelle aree ad alta fragilità idrogeologica come in Amiata e sul Lago di Bolsena (impianto geotermico a media entalpia di Castel Giorgio) e a alto pregio ambientale (come l’impianto geotermico Val di Paglia), denunciando gli intenti speculativi delle multinazionali del settore”. E comunica infine di aver richiesto il blocco degli incentivi alla geotermia (fermi dal giugno 2016) e “di dare piena attuazione alle normative in materia di concessioni pubbliche, in occasione del rinnovo delle concessioni minerarie in Toscana in scadenza nel 2024”.