Amiata: più di 26 mila firme in pochi giorni sotto la petizione che chiede di istituire il Parco Nazionale del Monte Amiata

Sono più di ventiseimila le firme che in pochi giorni sono state registrate sulla piattaforma “change.org” per la petizione atta a far istituire il Parco Nazionale del Monte Amiata. L’iniziativa è rivolta , tra gli altri, al Presidente del Consiglio, al Presidente della Repubblica,  al Presidente della Regione Toscana, al Presidente e ai  sindaci dell’Unione dei comuni Amiata Val D’Orcia, al Presidente e ai sindaci dell’Unione dei comuni Amiata grossetano. “L’Amiata -si legge nel testo della petizione- ha subito e continua a subire aggressioni che stanno mettendo in pericolo i suoi equilibri ambientali, l’assetto idrotermale, il paesaggio, le sue foreste e ne stanno indebolendo l’alto pregio naturalistico e culturale. L’istituzione del Parco Nazionale del Monte Amiata può diventare lo strumento essenziale per valorizzare e tutelare il territorio nonché per coordinare progetti e puntare a obiettivi più elevati per qualità ecologica e socioeconomica”. L’Associazione promotrice dell’iniziativa è Universo Amiata insieme al Comitato Salvaguardia Ambiente del Monte Amiata e ad Amiata Eco, Associazione Culturale per una Cultura del Territorio, mentre tra gli aderenti compaiono nomi di spicco sia a livello Nazionale che locale: Italia Nostra Regionale, Pro Natura Firenze, Associazione Gufi, Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, Booking Amiata e Centro Parchi Internazionale. “Il successo della raccolta firme – racconta  Antonio Pacini tra i promotori dell’iniziativa-  ha generato scalpore ed innescato molti commenti sui social, sia favorevoli che contrari. Lo stesso assessore all’ambiente di Castel del Piano sulla proposta del Parco è intervenuto con un post sul gruppo fb “Migliora te stesso e il paese di Castel del Piano” sostenendo che “la scelta di trasformare un’area naturalisticamente elevata in un’area protetta, parco regionale o nazionale che possa essere, rappresenta nel 2021 una tendenza fuori tempo” mostrando tuttavia nei commenti, a chi argomenta le ragioni del parco, una propensione al dibattito sulle questioni vicine a tale tema. Il dibattito è sempre auspicabile. “E’ certamente opinione diffusa – dice sempre Pacini –  che non si possa continuare con l’attuale gestione del territorio e che serva un progetto capace di creare ricadute economiche importanti grazie alla protezione dell’esistente”.