Arezzo:  domani 21 aprile medici da tutta Italia per la gestione multidisciplinare del trauma alla milza per il convegno organizzato dalla Radiologia interventistica  al San Donato

Arriveranno medici da varie parti di Italia per seguire il corso organizzato all’ospedale San Donato di Arezzo dalla UOSD di Radiologia interventistica diretta dal dr Pasquale Petruzzi. Il corso “Gestione multidisciplinare del trauma splenico” si terrà domani venerdì 21 aprile all’Auditorium a partire dalle 9. Dopo il saluto della direzione aziendale la giornata inizierà con la prima sessione dedicata alla gestione del paziente traumatizzato in pronto soccorso e il ruolo dell’anestetista rianimatore, la giornata proseguirà con la seconda sessione dedicata al management non operativo (NOM). «Il trauma splenico rappresenta un’evenienza emergenziale progressivamente più grave in relazione al danno a carico della milza ed è un evento non infrequente nei presidi di pronto soccorso nel territorio italiano – spiega il dr Pasquale Petruzzi, Direttore UOSD Radiologia vascolare e interventistica -. All’arrivo in pronto soccorso la gestione del paziente va affrontata con un approccio multidisciplinare in relazione alle condizioni cliniche strettamente correlate al trauma splenico. Il paziente necessita di monitoraggio ed inquadramento clinico per valutare in primis la stabilità emodinamica. Il primo step dopo la valutazione clinica è l’esecuzione di ecoFast da parte del personale di pronto soccorso. Se il paziente rimane stabile si procede con indagini di secondo livello come la Tac. Se il paziente, invece, è emodimamicamente instabile, siamo di fronte ad un’emergenza medica da trattarsi con la splenectomia, cioè l’asportazione chirurgica della milza». «Se il paziente si mantiene emodinamicamente stabile – prosegue Petruzzi – si possono suddividere le strategie terapeutiche in due percorsi distinti, in base al grado di danno splenico. Il primo percorso, detto NOM (non operative management), prevede il controllo clinico del danno splenico senza la necessità di manovre più invasive. Il secondo percorso, nei casi di danno alla milza più consistente, prevede l’intervento del Radiologo Interventista che mediante l’embolizzazione dell’arteria splenica, è in grado di trattare sia lesioni vascolari che di ridurre la pressione arteriosa all’interno della milza, riducendo il rischio di rottura “tardiva”. La gestione migliore per questo tipo di pazienti è quella multidisciplinare».