Arezzo: torna ‘Il buono che meriti’ a sostegno del reddito di chi lavora nel commercio e nei servizi

 Buone notizie in arrivo per i dipendenti dei settori commercio e servizi della provincia di Arezzo. Fino al 15 gennaio 2024 potranno richiedere fino a 3 voucher, dell’importo massimo di 700 euro ciascuno, da spendere entro il 28 febbraio 2024 in un circuito di negozi di tutti i settori merceologici, dagli alimentari all’abbigliamento, dalle erboristerie all’ottica e molto altro ancora.  Torna infatti, per il terzo anno consecutivo, “Il Buono che meriti”, l’iniziativa di sostegno al reddito voluta dall’Ente Bilaterale del Terziario Toscano E.Bi.T.Tosc., l’organismo paritetico costituito, in base al contratto nazionale del settore, da Confcommercio Toscana e dalle organizzazioni sindacali regionali dei lavoratori Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS Toscana. A presentare la novità ad Arezzo sono stati oggi (martedì 11 luglio 2023)i componenti dell’articolazione territoriale di E.Bi.T.Tosc.: i segretari provinciali dei sindacati dei lavoratori Filcams Cgil Marco Pesci e Fisascat Cisl Maria Rosaria Esposito, il rappresentante di Uiltucs Uil Arezzo Luigi Marciano e, per la parte datoriale ,Catiuscia Fei, Sergio Agnelli e Stefano Orlandi, rispettivamente direttrice aggiunta, amministratore delegato e direttore dell’area formazione di Confcommercio Firenze-Arezzo.Presente anche Sara Vagnoli perla segreteria dell’articolazione aretina. L’iniziativa “Il Buono che meriti” è valida a livello regionale per i dipendenti delle imprese iscritte all’Ente ed è finanziata con un plafond complessivo di 660mila euro. A beneficiare del sostegno saranno i lavoratori e le lavoratrici con ISEE massimo di32mila euro. Ognuno potrà richiedere fino a tre misure, rivolgendosi agli Info Point delle organizzazioni sindacali socie dell’ente entro il 15 gennaio 2024 ma è consigliabile affrettarsi, visto che i voucher saranno assegnati fino ad esaurimento dei fondi disponibili. Rispetto alle precedenti edizioni, quest’anno è stata ampliata la platea delle persone beneficiarie del contributo,grazie a nuovi criteri sempre più rispondenti alle trasformazioni della società. Se infatti l’iniziativa era nata nel 2021 come contributo di solidarietà per recuperare le perdite salariali dei lavoratori rimasti in cassa integrazione a causa della pandemia, nel tempo si è aperta anche ad esigenze diverse, includendo nuove priorità di indirizzo quali i figli, lo studio, la salute nel 2022 e, dal 2023,la mobilità casa-lavoro e le spese veterinarie.