Castiglion Fiorentino: consegnata targa a George Roudebusch, americano di St. Louis (Missouri) che da 50 anni soggiorna nella cittadina toscana
Come un pellegrino con il suo zaino in spalla ha visto paesi, ha conosciuto la storia e le persone di quei luoghi magici ma ha scelto Castiglion Fiorentino come la sua casa, il suo posto del cuore. 50 anni fa George Roudebusch, americano di St. Louis, Missouri, è arrivato nella cittadina, a Ristonchia, dove ha comprato un antico casolare. E nei giorni scorsi è stato ricevuto in Sala San Michele per festeggiare una sorta di “nozze d’oro” con il paese. Il sindaco Mario Agnelli e l’assessore alla Cultura, Massimiliano Lachi, gli hanno consegnato una targa che recita: “Per la dedizione e la passione profuse nello studio del nostro territorio, per le tante ricerche condotte presso i nostri istituti culturali, l’amministrazione comunale sentitamente ringrazia”. La storia di George parte da lontano ovvero da quando decide di non ricalcare le orme dei genitori (il padre è un’importante manager dell’industria aerea e la madre è una famosa attivista dei diritti civili sulle donne) ma di viaggiare alla scoperta del mondo. La sua “casa” uno zaino contenente poche cose e tanto spirito di adattamento; il suo lavoro insegnare la lingua inglese. E la sua “sete” di conoscenza l’ha portato in Italia, a Castiglion Fiorentino e più precisamente a “Ristonchia”, località posta sulla sommità di un colle non lontano dal monte Castel d’Ernia. E qui, da 50 anni a questa parte, nella sua casa dove ha effettuato una ristrutturazione conservativa proprio per mantenere inalterata la storia di questo angolo di paradiso, trascorre alcuni mesi. Nonostante l’età che avanza George, quindi, non rinuncia a tornare a Castiglion Fiorentino e “a frequentare la biblioteca comunale” – dicono all’unisono gli amici castiglionesi che aggiungono – “da qualche tempo, come hobby, si è messo a studiare il greco antico attraverso la lettura dell’Odissea”. George Roudebusch ha fatto dell’avventura il suo stile di vita, perché l’avventura è un modo particolare di “abitare” il proprio tempo senza dare tutto per scontato. “George è da 50 anni una presenza discreta e sapiente della nostra città, che ha scelto come luogo del cuore. E la sua storia è la riprova di quanto preziosa sia la nostra comunità” conclude l’assessore alla Cultura, Massimiliano Lachi.