Castiglione del Lago: dal 9 settembre all’8 ottobre la mostra ‘ARTigianale’a  Pozzuolo Umbro  con installazioni di geniali inventori artigianali realizzati dagli anni ’50 fino ad oggi

Sarà inaugurata sabato 9 settembre alle ore 18:30, negli spazi espositivi di Palazzo Moretti-Costanzi (Via G. B. Fioretti n. 25) a Pozzuolo Umbro , oggi sede dell’Associazione Franco Rasetti APS, la mostra “ARTigianale!”, a cura di Mira Wunderer e Segundo Lería. In mostra una serie di invenzioni uniche, alcune ancora funzionanti, realizzate, a partire dal 1950 fino ad oggi, da geniali inventori locali di Pozzuolo Umbro e Petrignano (frazioni di Castiglione del Lago), per lo più artigiani. Le invenzioni sono state realizzate riciclando e assemblando macchine rotte, mettendo insieme elementi nati per altri scopi per far rivivere gli oggetti stessi, accantonati spesso in capannoni o cantine. I manufatti sono stati prestati per la mostra da Ezio Mazieri, Rino Messini e Roberto Giardini. La mostra sarà visitabile, ad ingresso libero, fino all’8 ottobre ; orario di apertura della mostra il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. «Questo grande spazio espositivo – afferma il presidente dell’Associazione Franco Rasetti, Claudio Monellini – oltre ad essere una mostra permanente dedicata allo scienziato Umbro Franco Rasetti è divenuto nel tempo un percorso museale, dove all’interno delle storiche strutture si svolgono convegni, presentazione di libri, mostre d’arte di artisti locali ed internazionali ed il nostro sguardo è rivolto, con molta attenzione, alle personalità locali, creative ed intellettuali del passato, ma anche dei giorni nostri, uno spazio di condivisione delle idee finalizzato all’accrescimento culturale, anche tra culture». «Si vede che le invenzioni sono state realizzate con molto amore per la tecnologia, ma anche per i dettagli estetici – affermano Segundo Lería e Mira Wunderer nel presentare l’esposizione -. Il mix di materiali è sorprendente come il cambio di utilizzo della nuova “creatura”». In realtà ogni oggetto che noi utilizziamo dentro di sé ha tanto altro da mostrare. Gli oggetti, come le immagini, fanno parte della nostra cultura materiale e ricoprono un ruolo centrale nella nostra vita; dal contesto quotidiano a quello religioso la nostra esistenza è in continua relazione con la materialità del mondo. I manufatti oggi sono stati ripensati come veri agenti sociali, dotati di una loro natura transitoria che incarna idee, valori e uno status sociale. In termini antropologici, gli oggetti sono dotati di capacità di agire socialmente e autonomamente in grado di agire ed interagire con chi lo ha creato e usato. In mostra sarà possibile, tra l’altro, ammirare: due compressori assemblati con motori di lavatrice, ruote di carrozzina per bimbi, rubinetti, interruttori di luce, serbatoi di scaldabagno; una scala salvaspazio; uno strumento per piegare il ferro; macchine per cuocere le castagne, di cui una realizzata con il corpo macchina di una lavatrice; una bicicletta a quattro posti; una pompa per il vino; un tagliaerba fatto con un motore di un frigorifero. Parte di questi oggetti, realizzati tra gli anni ‘50 e metà degli anni ’70 del Novecento, ancora oggi sono funzionanti. Nel Palazzo Moretti-Costanzi, risalente al 1667, oggi ha sede dell’Associazione Franco Rasetti, presieduta da Claudio Monellini. Il palazzo dal 2008 ospita la mostra permanente dedicata al fisico Franco Rasetti, scienziato eclettico nato a Pozzuolo Umbro (10 agosto 1901 – Waremme, 5 dicembre 2001), uno dei Ragazzi di Via Panisperna, obiettore nei confronti degli studi finalizzati alla realizzazione della bomba atomica. Questo appellativo fu dato al gruppo di scienziati italiani, di cui ne faceva parte Franco Rasetti, quasi tutti molto giovani, che, con a capo Enrico Fermi, negli anni Trenta del Novecento operarono presso il Regio istituto di fisica dell’Università di Roma, allora ubicato in Via Panisperna n. 90, producendo studi di importanza