Castiglione del Lago: il tavolo permanente di concertazione  trova l’accordo su Bilancio 2019 e DUP 2019-2021. L’assessore Mariella Spadoni spiega le novità

L’Amministrazione Comunale di Castiglione del Lago, le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni di Categoria, hanno firmato  l’accordo al Tavolo Permanente di Concertazione continuando l’ormai consolidata buona pratica di confronto anche per la definizione della programmazione 2019/2021 riferita al Bilancio di Previsione e il Documento Unico di Programmazione (DUP) 2019/2021, pur essendo in scadenza il mandato amministrativo del Comune di Castiglione del Lago.Lo comunica l’assessore a bilancio, finanze e tributi Mariella Spadoni: «Nel valutare ancora stagnante la situazione economica attuale, le parti riconoscono l’assoluta rigidità dei Bilanci degli Enti Locali legati ad una politica finanziaria nazionale che non tiene conto dell’importante ruolo di primo livello istituzionale dei Comuni, Comuni che, oltre a fronteggiare con scarsità di mezzi i disagi e le criticità sociali, hanno il compito di mantenere e rilanciare il tessuto economico locale senza che questo venga riconosciuto con politiche ad hoc. Per l’esercizio in corso non sono stati apportati cambiamenti rispetto a quanto concertato per il bilancio 2018/2020, annualità in cui anche nel Documento Unico di Programmazione (DUP) si era dato atto che in considerazione della scadenza elettorale del 2019, in sede di bilancio 2018/2020 si programmavano compiutamente anche i primi mesi del 2019.Unica necessità è quella di rivedere le tariffe TARI prevedendo un aumento del 7,45% per le utenze domestiche e del 5,70 per le utenze non domestiche a causa degli aumenti ben superiori a tali percentuali richiesti dal gestore sul PEF (Piano Economico e Finanziario) 2019.Tuttavia con le parti sociali abbiamo raggiunto l’accordo di condividere alcuni principi che potranno poi essere ripresi in modo autonomo dalla futura Amministrazione».

Nel dettaglio è confermata la soglia di esenzione dell’Addizionale Comunale Irpef da 10.000 a 11.500 euro. Grazie a questo provvedimento, assunto nell’esercizio 2018, la platea dei cittadini beneficiari dell’esenzione totale è stata incrementata di 550 unità, raggiungendo complessivamente le 4350 unità su 10.700 cittadini contribuenti. Le parti sociali hanno chiesto per il futuro di continuare a verificare l’ipotesi di progressività dell’Addizionale Comunale Irpef o l’innalzamento della soglia di esenzione a 12.000 euro.Per quanto riguarda la TARI negli esercizi 2018 e 2019, a fronte di importanti aumenti annuali richiesti da parte dei gestori del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani determinati dal mancato funzionamento di alcuni impianti, sono stati contenuti gli incrementi tariffari in percentuali medie del 3,5% nel 2018 e 7,45% nel 2019 per le utenze domestiche, del 2,5% nel 2018 e del 5,70% nel 2019 per le utenze non domestiche. Tali incrementi sono accompagnati da esenzioni e riduzioni: riduzione del 30% della TARI per le nuove attività dei centri storici per i primi tre anni di attività, incentivi crescenti per chi più differenzia e legati al numero degli svuotamenti della raccolta indifferenziata (come da tabella che segue), incentivi per il compostaggio (le utenze domestiche che abbiano avviato il compostaggio dei propri scarti organici ai fini dell’utilizzo in sito del materiale prodotto, nel rispetto delle norme previste dal regolamento di igiene urbana, possono ottenere una riduzione del 20% sulla parte variabile della TARI). Confermate le riduzioni per il conferimento dei rifiuti in ricicleria. Al riguardo, le parti sociali, pur apprezzando lo sforzo del Comune nel contenimento degli aumenti della Tari, non condividono e non concordano su detti aumenti ed esprimono forti preoccupazioni per il fatto che siano i cittadini a farsi carico dei maggiori costi prodotti dall’intera problematica dei servizi di igiene urbana e delle criticità emerse per una cattiva gestione degli stessi, attraverso detti aumenti. Chiedono quindi ulteriori razionalizzazioni e un efficace controllo nell’erogazione dei servizi per attenuare ulteriormente l’impatto dei costi sugli utenti. Chiedono inoltre di procedere a verificare la possibilità di una diversa rimodulazione del piano finanziario rivalutando la distribuzione dei costi nel rapporto tra le utenze domestiche e non domestiche a favore delle prime, considerato che attualmente il maggior carico è proprio sulle utenze domestiche. Le parti sociali hanno espresso forti preoccupazioni sull’intera problematica e forti critiche sono state mosse e condivise anche dal Comune nei confronti della Regione Umbria che ad oggi ancora non si è dotata di un Piano Regionale dei Rifiuti in grado di chiudere il ciclo della relativa gestione. Tutte le parti, su prima indicazione di Confocooperative, concordano nel riconoscere che gli aumenti, ma più complessivamente i costi del PEF, devono essere legati e utilizzati dal gestore, in massima parte, per il miglioramento dei servizi resi e non a mere politiche di pareggio di bilancio. Sempre sui rifiuti il Tavolo concorda nell’individuare la tariffa puntuale quale ulteriore passaggio al fine di aumentare le percentuali di raccolta differenziata, nella necessità di organizzare un servizio di vigilanza ambientale sul corretto ciclo dei rifiuti, sulla necessità di promuovere azioni politico-amministrative per la modifica degli stili di vita in materia di consumo e produzione rifiuti, spingendo verso la cultura del riuso dei beni. «Ho ricordato – ha affermato Spadoni – le numerose richieste fatte al gestore in merito al miglioramento di tutte le politiche di gestione del ciclo dei rifiuti, richieste che quasi sempre hanno avuto scarse risposte e non hanno consentito di migliorare la gestione medesima. Anche le note vicende giudiziarie che hanno coinvolto TSA hanno sistematicamente impedito l’avvio di buone pratiche. Ad oggi il Comune ha più di una richiesta inviata che non ha avuto risposte formali ed effettive».Per il resto si confermano le nuove modalità di utilizzo del Fondo a Sostegno delle nuove iniziative imprenditoriali. Chi deciderà di avviare un nuovo esercizio commerciale nei centri storici del territorio comunale avrà incentivi in conto gestione e conto interessi per i primi tre anni di attività. La misura è contenuta nel Fondo per le Nuove Imprese che verrà attivato sui due filoni: fino a 3.000 euro per attività e per anno in conto gestione con un plafond annuale di 15.000 euro e i restanti 10.000 euro annui per contributi agli investimenti in conto interessi su prestiti.Confermata l’esenzione totale IMU per i nuovi insediamenti produttivi. Chi deciderà di costruire una nuova impresa sul territorio comunale avrà l’esenzione IMU per i primi tre anni di attività.

Le parti sociali hanno espresso forte preoccupazione per il degrado del contesto sociale ed il crescente aumento della povertà. In particolare chiedono di intervenire sia come Comune singolo che come Unione dei Comuni del Trasimeno per una forte azione politica nei confronti della Regione per incrementare i fondi sulla disabilità che negli ultimi anni hanno subito forti riduzioni, non compatibili con le difficoltà del contesto sociale. Chiedono inoltre di continuare nella già incisiva lotta all’evasione proponendo che una parte consistente delle risorse recuperate venga destinata alla spesa sociale. Le linee guida condivise sono le seguenti: tutela delle fasce economicamente più deboli; incremento del livello dei servizi educativi e socioassistenziali fondamentali per la comunità; mantenimento di un buon livello di manutenzione ordinaria del patrimonio pubblico comunale affiancato da politica di area attraverso l’Unione dei Comuni che spinga verso piani straordinari sulle infrastrutture e sul lago accompagnati da piani pluriennali di manutenzione ordinaria; ricerca di canali aggiuntivi di finanziamenti regionali, statali ed europei per sostenere i piani di manutenzione straordinaria e ordinaria.Con riferimento all’insieme delle politiche di bilancio e tariffarie l’Amministrazione Comunale si impegna comunque a riconvocare il tavolo di concertazione entro e non oltre il mese di giugno del corrente anno per l’approfondimento delle tematiche evidenziate anche ai fini del bilancio 2020/2022.In ultima analisi, tenuto conto che molte delle dinamiche legate allo sviluppo economico ed alle condizioni sociali hanno una valenza sovracomunale, le parti convengono nella necessità di creare un tavolo di confronto con tutte le parti sociali in seno all’Unione dei Comuni al fine di individuare linee giuda uniche e condivise. Viene quindi confermato il valore e il ruolo del Tavolo Permanente di Concertazione, modello da applicare alle politiche di area del Trasimeno affinché in questa sede si affrontino e si condividano i temi dello sviluppo economico, le modalità di spesa delle risorse in materia socio-sanitaria, turistica, rifiuti e servizi comunali.

Hanno firmato il documento finale Sergio Batino, sindaco di Castiglione del Lago, Mariella Spadoni assessore Bilancio Finanze e Tributi, Mauro Moriconi CGIL PG, Ilario Del Buono Lega SPI CGIL Trasimeno, Ivo Banella SPI CGIL, Luciano Taborchi UILP Umbria, Maria Cristina Cicalini FNP CISL Castiglione del Lago, Franco Righetti FNP CISL Trasimeno, Luigi Fabiani FNP CISL Umbria, Andrea Sacco Confcommercio Trasimeno, Valter Sembolini Confcooperative Alleanza Cooperative e Nicolò Bacoccoli Confagricoltura Umbria.