Cetona : convegno su “Antropologia e Contemporaneità” in onore del prof. Ugo Fabietti

Cetona ha ospitato il Convegno ‘Antropologia e Contemporaneità’, in onore dello scomparso  Professore Ugo Fabietti, nato a Milano ma attaccato  al  piccolo borgo toscano da sempre, dai tempi in cui giocava con i bambini del paese, dai tempi in cui parlava di politica e di rivoluzione con i ragazzi cetonesi, che spesso avevano in comune l’esperienza di padri partigiani, fino a quando accettò di partecipare alla stesura del testo ‘Cetona-Novecento’. Questo testo si fece carico di indagare un momento della storia del territorio molto importante, quella delle lotte contadine nelle  campagne. I relatori del convegno, tutti studiosi di fama internazionale come Francesco Remotti, Stefano Allovio, Alessandra Brivio, Marco Aime, Mauro Van Aken, coordinati da Maurizio Gnerre e legati ‘intimamente’ al Professore, hanno parlato di identità, tema oggi molto dibattuto  e ancora ricco di sorprese rispetto all’interpretazione della memoria, della testimonianza. “Al centro del dibattito – come informa un comunicato della Fondazione Balestrieri che ha promosso e organizzato il convegno – anche l’ autenticità, la crisi di Civiltà, la ricchezza nella Diversità culturale. Impossibile rendere la vastità dei temi trattati e l’emozione toccata in alcuni momenti, in particolare quando si è parlato della strage dei monaci di Etiopia, il cui orrore di chi ne ha visto i resti, le ossa, commuove ancora oggi. Si è parlato di rimorso dell’Occidente, di Custodia indigena e di rimessa in discussione del progresso in una convivenza tra Umanità e Natura, tema oggi in primo piano, grazie ai movimenti giovanili di Friday For Future e Extinction Rebellion. I relatori hanno parlato di Saggezza perduta, di fine del Mondo, di interconnessione globale, di accelerazione della Storia e di restringimento dei Mondi, di caduta delle Ideologie, che ha fatto sfumare anche, nel Bene e nel Male, il sogno di un futuro comune e condiviso, condivisibile. Si sono toccati poi i temi del rapporto tra Religione e Politica, della Fede, della rapidità e dei nuovi immaginari. Si è ricordato di quando gli altri eravamo noi (fatti di Marcinelle) e si è citato Angelo Del Boca (scomparso il 6 luglio), per dire che bisogna fare attenzione a ritenersi ‘brava gente’, anche l’Italia è stata colonialista e purtroppo spietata. Con la contemporaneità e i mezzi di comunicazione c’è stata una dilatazione del presente, a scapito del passato e del futuro, si è arrivati così – continua il comunicato – ad una società liquida (Zygmunt Bauman). Importanti i riferimenti ai necessari nuovi modelli di accoglienza e all’ossessione identitaria con l’imporsi di retoriche, che si contrappongono alle logiche meticce e ai modelli dinamici, in cui invece la Cultura è anche fatta di scelte.  Si è accennato al tema dell’Antropocene, una nuova era geologica che ci spinge alla Responsabilità, alla presa di coscienza, all’azione: a rischio la Biodiversità e la 6° estinzione di massa! Bisogna incominciare ad avere un nuovo linguaggio, un dizionario che ci comunichi la cosmologia naturalistica e che ci porti fuori dalla ‘crisi della presenza’. Importanti biologicamente, ma anche culturalmente sono anche l’acqua e l’aria, veicoli di significati, oltre che elementi da preservare e tutelare; possiamo farcela passando da consumatori a conoscitori, oltre i feticismi del consumo quotidiano, che ci ha fatto ‘passare dall’essere raccoglitori all’essere gettatori’, in una battuta un po’ amara”. Il comunicato conclude auspicando che il Convegno possa ripetersi nel tempo, offrendo nuovi significati che possano essere anche da guida al nascente Centro Studi Antropologici del Monte Cetona, che sarebbe tanto gradito allo scomparso illustre ‘concittadino’, che sapeva trovare una parola buona, gentile e simpatica per tutti e tutte”.A conclusione del dibattito  il Presidente della Fondazione Balestrieri  Massimo Mercanti  ha fatto un interessante intervento tra “Coltura e Cultura”.