Chianciano : pubblicato il libro di  Rosanna Baldelli, “Quando la tempesta arriva” , finalista alla Seconda Edizione del Premio “1 Romanzo x 500”

Lei si chiama Rosanna Baldelli, è una professoressa di Lettere in pensione che si diletta a scrivere storie. Vive in campagna a Chianciano. Ha sempre amato scrivere e ora ha deciso di pubblicare il suo primo lavoro dal titolo “Quando la tempesta arriva”, finalista alla seconda edizione del premio “1 romanzo  per 500”. Il romanzo narra una vicenda completamente frutto di fantasia, ma inserita in un contesto storico ben preciso e limitato a pochi mesi. Si tratta del  rapimento di una giovane che si ritrova a conoscere una realtà completamente diversa da quella che aveva sempre vissuto e immaginato. In questo senso si può parlare anche di “romanzo di formazione”. Il contesto storico che fa da sfondo è quello in cui campeggiano le prime rivendicazioni del proletariato organizzate dagli anarchici e dai rivoluzionari dell’inizio del Novecento. L’anno è il 1914  e gli eventi che riguardano i protagonisti sono quelli della cosiddetta “settimana rossa” che si svolse nel mese di giugno. La data, poi, dell’attentato di Sarajevo, farà da spartiacque fra la prima e la seconda parte del romanzo, dove i personaggi, sia quelli storicamente determinati, sia quelli frutto di fantasia, dovranno fare i conti con una grande questione, ovvero l’intervento dell’Italia nella prima guerra mondiale. Allora tutto viene rimesso in gioco e quelle che erano state convinzioni credute fermamente e radicate negli animi del protagonista e di altri personaggi, si capovolgeranno e porteranno a conflitti umani e sociali irrisolvibili. E quando il 24 maggio 1915 l’Italia  entrerà in guerra, ovvero arriverà la tempesta, il mondo di prima non esisterà più, coinvolgendo tutti. L’epilogo quindi sarà triste, ma inevitabile. “L’idea- racconta – è nata  dal fatto che volevo scrivere qualcosa che riguardava la mia famiglia, o almeno i ricordi dei racconti di mia nonna e della sua vita e il contesto storico in cui erano vissuti i nostri antenati. Lo dico anche nella prefazione. “Noi siamo il frutto di quello che altri furono prima di noi”.  Per scrivere il suo romanzo ha dovuto fare ricerche sul periodo storico e sulle vicende narrate in particolare. Inoltre, visto che il romanzo è ambientato anche in provincia, nel paese dove è nata e vive, anche in questo senso ha  dovuto documentarsi “ ma devo dire – aggiunge – che è stato un piacere andare a scavare nel passato.”