Chiusi: circa 300 persone al flashmob  organizzato dal comitato ‘Opzione zero’ davanti alla stazione per rivendicare il rilancio per l’Alta Velocità a Chiusi e ad Arezzo e ribadire il ‘no’ a una nuova stazione per il Freccia Rossa. . Consegnate ‘simbolicamente’ circa 4 mila firme al ministro Salvini e ai presidenti di regione Giani e Tesei .Presenti anche i sindaci Sonnini di Chiusi  e Risini di Città della Pieve

Di Leonardo Mattioli

La piazza antistante la stazione di Chiusi è stato oggi il teatro del “Flashmob” organizzato dal comitato “Opzione Zero’ presieduto da Gaetano Gliatta  per rivendicare la valorizzazione della stazione chiusina, insieme a quella di Arezzo, per l’Alta velocità e per ribadire il ‘no’ alla realizzazione di una nuova stazione in altro luogo per il Freccia Rossa. Circa 300 le persone che hanno partecipato all’iniziativa e non solo tanti cittadini ma anche molti commercianti e i taxisti. Presenti anche i sindaci di Chiusi Gianluca Sonnini del Pd e di Città della Pieve Fausto Risini eletto con una lista civica mentre alcuni attivisti hanno steso grandi  lenzuola con gli slogan delle richieste.  Tre persone con indosso delle maschere cartonate con i visi del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e dei presidenti della Regione Toscana Eugenio Giani e dell’Umbria Donatella Tesei  sono poi uscite dalla stazione di fronte ai giornalisti, alle telecamere e ai fotografi  per farsi vedere mentre un musicista, posizionato di fronte sulla terrazza del Bar Italia,  ha iniziato a suonare con la tromba,  intonando anche ‘Il  Silenzio”. Al termine uno dei portavoce del comitato, Massimo Benicchi ,  posizionato anche lui sulla terrazza del Bar Italia  ha illustrato ai presenti le motivazioni dell’iniziativa e il perché della musica del ‘Silenzio’ contro la ‘morte’ economica di Chiusi in caso di realizzazione di un’altra stazione.

Quindi sono stati consegnate simbolicamente dal vicepresidente dell’associazione Romano Romanini  alle tre persone con le maschere su viso le circa 4 mila firme raccolte a sostegno delle richieste. Quindi il  Salvini ‘cartonato’ ha aperto la busta con l’elenco delle firme e il trombettista ha suonato l’inno di Fratelli d’Italia che tutti hanno cantato. Infine i  tassisti hanno chiuso il flashmob suonando a lungo i  clacson delle loro macchine mentre  i partecipanti hanno  acceso le torce dei telefonini come manifestazione visiva. Tra l’altro negli slogan mostrati oltre al ‘no’ a stazioni a Creti o a Rigutino figurava anche quello che ricordava come siano stati spesi nel 2018 14 milioni di euro per adeguare all’AV le stazioni di Chiusi e di Arezzo .