Chiusi: Comitato ARIA, il sindaco Sonnini ‘disponibile a incontrare il comitato’. Confermata la volontà di dare il proprio contributo sui temi ambientali e in particolare sulla riconversione dell’area dell’ex ‘frigomacello’ oggi di proprietà di Acea Ambiente, una vicenda che non si è conclusa con il ritiro del progetto di carbonizzatore

Il Comitato Aria ha fatto sapere che il sindaco di Chiusi Gianluca Sonnini ha risposto positivamente alla richiesta di un incontro. “ Ne siamo contenti e ci auguriamo che questo sia – sottolinea una nota – l’avvio di un effettivo cambiamento dei rapporti tra Amministrazione e Comitato. Per quanto ci riguarda confermiamo ancora una volta la disponibilità a dare il nostro contributo sui temi ambientali del territorio ed in particolare a quello della riconversione dell’area ex frigomacello oggi di proprietà di ACEA Ambiente Srl. Un contributo che saremo ben felici di dare, nel rispetto tassativo dei principi di trasparenza e pubblicazione delle informazioni, dei processi decisionali e delle iniziative senza i quali non può esserci una effettiva partecipazione alla gestione della cosa pubblica. Lo abbiamo sempre detto: la vicenda ACEA Ambiente Srl non si è conclusa con il ritiro del progetto del carbonizzatore. Ad oggi sono almeno tre- sottolinea il Comitato – le iniziative prese dalla Regione Toscana che rendono altamente probabile l’insediamento a Chiusi, da parte di ACEA Ambiente Srl, di un impianto di trattamento di rifiuti di dimensione quantomeno regionale, che noi riteniamo in totale contrasto con i principi di prossimità rispetto alla produzione e di precauzione ambientale: 1) Protocollo d’Intesa con l’Autorità Idrica Regionale perché i Gestori regionali della distribuzione dell’acqua (ACEA è il più grande) costruiscano impianti regionali di trattamento fanghi; 2) Accordo per l’Innovazione con ACEA Ambiente Srl E SEI Toscana con un finanziamento di 4,8 mln a fondo perduto per costruire a Chiusi un impianto di trattamento fanghi; 3)  “Tavoli Tecnici per la promozione dell’economia circolare” (a cui partecipa anche ACEA Ambiente Srl) per individuare il fabbisogno impiantistico, le tecnologie e gli strumenti amministrativi necessari ad assicurare il trattamento dei rifiuti non reimpiegabili.A rendere ancor più complessa la vicenda ci sono le iniziative legali di ACEA Ambiente Srl. che ha impugnato davanti al TAR Toscana la Variante al P.O che istituisce il divieto di costruzione di impianti insalubri di 1° Classe nel territorio comunale e la recentissima “diffida” al Comune con la quale viene richiesta la restituzione dei 2,5 mln pagati per l’acquisto del terreno. Spetta quindi alla nostra collettività tutta, attivarsi per scongiurare l’ennesimo impianto insalubre di 1° classe a Chiusi. Il Comitato ARIA – conclude la nota -farà sempre la sua parte e continuerà a battersi per questo obbiettivo e ad informare puntualmente e tempestivamente i cittadini dell’evolversi della situazione.”