Chiusi: gruppo consiliare “Massimiliano Barbanera sindaco” chiede, con una mozione, la creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile per divenire una comunità autosufficiente a livello energetico

“ Promuovere e favorire la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili alla luce , nel rispetto della normativa vigente, tenendo conto dell’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che offrono una congiuntura unica per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile posti a livello internazionale”. Così la mozione presentata in consiglio comunale dal gruppo di opposizione “Massimiliano Barbanera sindaco”. Il documento ricorda che anche a causa dei recenti accadimenti storici i prezzi delle materie prime sono arrivati a livelli ormai non più sostenibili e che vi è oggettiva difficoltà nel Comune a far installare impianti fotovoltaici, soprattutto nel centro storico, perché molte zone sono soggette a “vincolo”. Il gruppo consiliare di minoranza fa poi presente che “le Comunità Energetiche nascono dalla Direttiva RED II 2018/2001 dell’Unione Europea e sono uno strumento per la condivisione dell’energia tra cittadini, ovvero una possibilità per cittadini, associazioni ed imprese commerciali di installare impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile e di autoconsumarla” e che “la Comunità Energetica è un concetto che ha valenza sia sociale che tecnica. Da un punto di vista sociale, infatti, le Comunità Energetiche possono creare sviluppo e aggregazione a livello locale.Inoltre, da un punto di vista più tecnico, nel momento in cui le persone a livello locale producono e consumano la propria energia sono spinte ad essere virtuose anche nei consumi. Importanti cambiamenti interessano le configurazioni delle Comunità Energetiche introdotte in Italia dall’art. 42 bis del Milleproroghe (Legge n.8 del 28 febbraio 2020, art. 42 bis) che, per esempio, autorizza i cittadini a scambiare e vendere l’energia autoprodotta per il bene della collettività. L’obiettivo è quello di ridurre la povertà energetica, i costi dell’energia e difendere i consumatori più vulnerabili. Il primo passo è quello di trovare aree e spazi fisici dove installare l’impianto (un tetto di un condominio, un parcheggio, un’area degradata da recuperare, ecc.). Il Ministero dell’Economia ha creato il GSE per aiutare le realtà locali ad intraprendere un percorso green, affiancando le Regioni, le Province e i Comuni nella transizione energetica e anche tramite il portale dell’Autoconsumo fotovoltaico consente di ottenere guide, esempi e simulazioni tecniche, nonché supporto all’avvio dell’impianto e per le pubbliche amministrazioni offre un servizio aggiuntivo al fine di favorire l’incontro tra le imprese e i fornitori in quanto- aggiunge la mozione -eventuali contributi erogati dal Comune a sostegno delle persone in difficoltà, non vanno a coprire l’intera comunità e non risolvono, alla radice, il problema.”