Colle Val d’Elsa: un video d’autore per “Autonomie Sensibili”, installazione temporanea realizzata nel corso di 2050ArchiFest
Un’istallazione temporanea che nei giorni di 2050ArchiFest – il Festival dell’Architettura svoltosi il mese scorso a Colle di Val d’Elsa – ha trasformato e impreziosito Piazza Arnolfo di Cambio. Un’installazione che ora diventa un video.Nell’ambito del progetto Ritratti di Città, giovedì 3 dicembre alle 17, sulla pagina Facebook di Culture Attive, verrà presentato in anteprima il video racconto dell’istallazione “Autonomie Sensibili” creata da OKS Architetti. La diretta Facebook sarà aperta dai saluti di Cristiano Bianchi, assessore alla Cultura del Comune di Colle di Val d’Elsa e di Eugenio Salvetti, per OKS Architetti.Progetto di architettura mobile a firma di Eugenio Salvetti e Luca Scollo, in collaborazione con Lorenzo Bacci e Marco Casalena, “Autonomie Sensibili” ha dialogato con l’opera di Daniel Buren, artista francese che ha collaborato al progetto di riqualificazione di piazza Arnolfo a Colle Val d’Elsa: una conversazione tra passato e presente, tra pregresso e progresso. “Quando la nostra città si è aggiudicata il bando Mibact del Festival dell’architettura – spiega Cristiano Bianchi, assessore alla Cultura del Comune di Colle di Val d’Elsa – avevo chiesto ai giovani creativi di contribuire con idee e installazioni a far si che questo evento invadesse le strade e le piazze, in modo da coinvolgere tutti i cittadini e non solo gli architetti, e devo dire che l’installazione “Autonomie Sensibili” ha colto davvero nel segno. Apprezzatissima durante i giorni del Festival, questa installazione è infatti riuscita ad instaurare un dialogo forte sia con l’architettura del luogo, attraverso le geometrie del progetto di Daniel Buren di Piazza Arnolfo, che con le persone, con le quali ha innescato una interazione continua. ‘Autonomie Sensibili’ ha funzionato perfettamente da catalizzatore, rivelando ed enfatizzando il legame tra lo spazio urbano, l’architettura e la vita delle persone, e per questo sono particolarmente felice che il progetto Ritratti di Città ci abbia dato la possibilità di fissare questa esperienza, immortalando e raccontando questa installazione nel bellissimo video che presentiamo oggi”.“Il pretesto di strutturare un luogo pubblico ci ha posto la questione di considerare le interazioni di una collettività con quello spazio – aggiungono Eugenio Salvetti e Luca Scollo – abbiamo tracciato dei segni a terra su cui abbiamo posto dei telai in legno, mobili, che i cittadini potevano disporre liberamente nella piazza. Così sono nati nuovi spazi collettivi, grazie alla sensibilità di ognuno”.