Eleonora di Toledo, la seconda Duchessa di Firenze.  Una spagnola alla corte fiorentina: poco amata dai cittadini ma molto apprezzata dal marito Cosimo

Di Gilda Faleri

Figlia del Viceré di Napoli, Don Pedro di Toledo, Eleonora viene notata da Cosimo de’ Medici quando i due sono molto giovani e il Duca rimane affascinato dalla sua bellezza, così la sceglie come sposa al posto della sorella maggiore Isabella.  Il 29 giugno 1539, Eleonora, all’epoca diciassettenne, arriva a Firenze e sposa Cosimo, appena ventenne. La città festeggia gli sposi con banchetti, balli e feste, tutte le decorazioni e gli abbellimenti vengono supervisionati da Bronzino e Vasari. Pochi giorni prima, Eleonora raggiunge il porto di Livorno con il padre e una parte consistente della sua corte, tanto da servirsi di sette galere per affrontare il viaggio. Il matrimonio tra Eleonora e Cosimo è uno dei più riusciti in casa Medici: tra i due nasce un rapporto d’amore e di rispetto reciproco, la coppia condivide gli stessi principi, sia nella vita privata sia nell’idea di governo pubblico. Eleonora è affascinante, bella, colta, elegante e con un’educazione all’altezza della sua provenienza aristocratica. Introduce a corte la sua cultura, i suoi usi e costumi e le tradizioni: la Duchessa impone un rigido cerimoniale a corte, molto distante dalle consuetudini di Firenze. Cosimo, uomo autorevole, capace e intelligente, ma anche collerico, si confronta solo con la moglie prima di prendere decisioni governative e lei riesce sempre ad avere con lui un rapporto di grande fiducia. Nei periodi in cui il Duca è costretto a stare lontano da Firenze, lascia nelle mani della moglie la reggenza del Ducato, anche se, Eleonora preferisce, quando possibile, seguire il marito durante i viaggi diplomatici nelle altre corti e nelle occasioni private. La coppia mette al mondo undici figli ,alcuni dei quali muoiono in tenera età, Cosimo è già padre di Bianca, chiamata affettuosamente Bia, nata da una sua precedente relazione e amata da Eleonora come una figlia, che muore prematuramente a soli cinque anni, provocando un grande dolore in famiglia. Eleonora è una madre amorevole ma severa e attenta: impartisce una rigida educazione ai figli, in accordo con il marito Cosimo. L’acquisto di Palazzo Pitti, si deve proprio ad Eleonora, così come la scelta del progetto di Niccolò dei Pericoli, detto “Il Tribolo”, per la realizzazione del Giardino di Boboli, che sarà di ispirazione anche per i famosi Giardini di Versailles. Eleonora è una sostenitrice dell’Accademia degli Elevati e cerca sempre di partecipare agli incontri con gli artisti. Molto amica della poetessa Laura Battiferri e del marito, lo scultore e architetto Bartolomeo Ammannati, del pittore Agnolo Bronzino e dell’artista Baccio Bandinelli, ai quali commissiona diverse opere. La Duchessa gira spesso per le strade di Firenze in una carrozza di velluto e raso verde e tiene le tendine rigorosamente chiuse per non incrociare gli sguardi del suo popolo, una distanza mal sopportata dai fiorentini. Nonostante ciò, Eleonora ha sempre un pensiero per i poveri ed elargisce grandi somme di denaro, soprattutto a ragazze bisognose, per creare loro una dote. Abile nei conti e negli affari, acquista immobili e commercia grano, riuscendo a rimpinguare le casse della famiglia Medici, non più floride come un tempo. Si interessa anche alla bonifica di alcune parti della Toscana ed è proprio durante uno dei viaggi con il marito in Maremma, che tre dei loro figli contraggono la malaria, due muoiono e lei già cagionevole, si ammala a sua volta, spegnendosi in pochi giorni, distrutta dal dolore. Eleonora, sarà la seconda Duchessa ma non riuscirà a diventare Granduchessa perché muore nel 1562 e Cosimo otterrà il titolo di Granduca soltanto nel 1569.