Cortona: il 30 giugno commemorazione a Vaglie dell’eccidio di Falzano ad opera dei nazisti

Il 27 giugno  è  il 75° anniversario della strage di Falzano. Quest’anno la commemorazione si svolgerà nella chiesa di S.Cristoforo a Vaglie (Cortona), domenica 30 giugno alle ore 17. E’ in programma la Messa in suffragio delle vittime, a cui seguirà alle 17.30 il concerto d’Organo di Massimiliano Rossi.L’Associazione Organi Storici di Cortona promuove la commemorazione dell’eccidio con una cerimonia, che vede la partecipazione delle autorità comunali e di tante persone che tengono viva la memoria, fra le quali ci sono i figli e i nipoti delle vittime dell’eccidio. Saranno presenti anche il Sindaco di Cortona Luciano Meoni e il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani con il Consigliere Regionale Marco Casucci: quest’ultimo anche lo scorso anno partecipò alla commemorazione, in quanto l’eccidio colpì la sua famiglia negli affetti più cari. Da alcuni anni la commemorazione è un appuntamento fisso per l’Associazione Organi Storici di Cortona: “per non dimenticare- dice una nota – per il rispetto dovuto alle vittime della ferocia nazista, per ripercorrere la Storia che ha portato alla nascita della Repubblica Italiana”.

Eccidio di Falzano. Nelle vicinanze del piccolo borgo della montagna cortonese, il 26 giugno del 1944 una pattuglia tedesca composta da tre soldati rubò degli animali da una fattoria, ma venne fermata da un gruppo di partigiani. Nello scontro a fuoco che seguì, due militari tedeschi persero la vita, ma il terzo restò solo ferito, riuscì a fuggire e a riunirsi a un altro gruppo di militari della Wehrmacht, una trentina di soldati che facevano parte dell’ 818° Battaglione Pionieri di montagna, che stazionava in zona. I militari tedeschi mossero subito verso Falzano. Lungo la via  uccisero subito quattro persone, quindi, arrivati il giorno seguente a Falzano, catturarono undici italiani e li rinchiusero in una casa, che venne fatta esplodere.Alcune ore dopo, sotto le rovine ancora fumanti, una contadina che cercava il suo cagnolino trovò l’unico sopravvissuto: Gino Massetti, che era rimasto coperto da una trave, ustionato dall’esplosione e quasi paralizzato dal peso che lo aveva protetto. Poi il tempo è passato. Gino Massetti è diventato Maresciallo dei Carabinieri e sono continuate, pur nella fatica, le vite di coloro che videro padre, marito, fratello, morire nella strage.Ci vollero parecchi anni perché l’eccidio emergesse dall’oblio e diventasse parte di una serie di stragi commesse dalle truppe tedesche in ritirata. Nel 2002 l’allora sindaco Emanuele Rachini denunciò la strage al Tribunale di La Spezia, competente anche per la Toscana e due anni più tardi vennero stabiliti i primi contatti tra La Spezia e la Germania, precisamente con Dortmund, dove si trova la sede centrale della Procura che si occupa dei crimini di massa del nazionalsocialismo.Gino Massetti venne ascoltato dal tribunale di Monaco nell’ottobre del 2008; è presente   il giornalista Alessandro Eugeni che ricompone tutte le fasi della vicenda nel libro “Il falegname di Ottobrunn- Processo a un criminale di guerra”.