Greve in Chianti: ex cementificio Sacci ; candidato alla Camera Emiliano Fossi (Pd), “il governo faccia la sua parte, l’area può e deve rinascere”

La riqualificazione dell’ex cementificio Sacci deve diventare una questione nazionale, perché senza un impegno forte del governo i sacrifici fatti dai lavoratori e da un’intera comunità rischiano di essere vani. Io oggi prendo l’impegno di portare le giuste richieste del Chianti a Roma”.  A dirlo è Emiliano Fossi, candidato del centrosinistra nel collegio della provincia di Firenze per la Camera, al termine del confronto avuto oggi a Greve con i lavoratori dell’ex cementificio insieme al sindaco grevigiano Paolo Sottani. “L’ex cementificio Sacci – dice Fossi – è per estensione la seconda area industriale in via di riconversione dopo quella Piombino. È una partita fondamentale dal punto di vista economico, ambientale e paesaggistico non solo per il Chianti ma per tutta la Toscana. I Comuni della zona, la Regione e i sindacati hanno fatto benissimo il loro lavoro, portando l’azienda a firmare un accordo sulla reindustrializzazione dell’area e sul sostegno agli operai. Ora tocca a Roma”.  “Dopo anni molto difficili in particolare per i lavoratori e le loro famiglie, con le amministrazioni locali in prima linea a difendere il lavoro – ricorda Fossi – si inizia a intravedere un po’ di luce per il futuro: sono arrivate importanti manifestazioni di interesse per riqualificare l’area, che ora saranno approfondite. I fondi del Pnrr sono una opportunità, ma serve una scelta chiara da parte del governo nazionale: far rinascere l’area industriale dell’ex cementificio si può e si deve”. “Oltre alla tutela dei posti di lavoro e del tessuto sociale del Chianti – conclude Fossi – ho personalmente un’altra spinta all’impegno. Quando alla Gkn furono licenziati con una email 400 operai, tra i primi ad arrivare a Campi a darci man forte ci furono i sindaci del Chianti. Io non lo dimentico e il minimo che posso fare è fare di tutto perché l’area dell’ex cementificio rinasca in nome del lavoro”.