Precisazione Asl Toscana sud est: le sterilizzazioni dei gatti fanno capo ai comuni e non alle Asl. Il ‘caso’ delle colonie feline della provincia di Grosseto
In merito alle dichiarazioni del comitato di Grosseto “Occhi di Gatto”, pubblicate tra ieri e oggi sui media locali, la direzione del dipartimento di Prevenzione della Asl Toscana sud est ricorda , in una nota di precisazione, che la sterilizzazione fa capo ai Comuni e non è responsabilità delle Asl. I Comuni possono offrire tale servizio avvalendosi della Veterinaria Asl o tramite altri canali.
Nello specifico, la legge regionale n.59 del 2009, “Norme per la tutela degli animali”, prevede che i Comuni provvedono al controllo della crescita della popolazione felina, con interventi di cattura e reimmissione nel territorio a cura dei soggetti individuati, quali associazioni senza scopo di lucro e imprese sociali riconosciute e iscritte in albi istituiti con leggi regionali, aventi finalità di protezione degli animali. Sempre i Comuni individuano i custodi delle colonie feline che provvedono alla alimentazione e alla cura dei gatti, garantendo il decoro delle aree adibite alle attività necessarie alla tutela delle stesse. La sterilizzazione chirurgica è uno degli strumenti della prevenzione al randagismo, che non può però bastare senza una corretta gestione delle colonie feline, così come indicato negli atti di affidamento rilasciati dalle amministrazioni comunali. Gli interventi di sterilizzazione vengono programmati territorialmente, seguendo le prenotazioni ricevute dai responsabili delle singole colonie o direttamente dai Comuni. L’attività del 2023 ha confermato gli stessi numeri degli scorsi anni, garantendo presso l’ambulatorio di Grosseto circa 600 interventi di sterilizzazione su gatti di colonia, con una media di circa 15 gatti per seduta. Nella realtà operativa, nel corso dell’anno, al fine di far fronte alle richieste, le sedute sistematicamente hanno superano il numero di gatti stabilito, compatibilmente con la capacità operatoria della struttura. A fronte di tali sforzi organizzativi, le richieste di intervento continuano ad aumentare.In Provincia di Grosseto attualmente sono circa 2000 le colonie feline riconosciute e autorizzate dai Comuni.