Prima puntata della rubrica ‘C’era una volta’ : Lucrezia Tornabuoni, la donna dietro Lorenzo il Magnifico . Tra sangue blu e patriarcato, Lucrezia è l’”unico uomo della famiglia” Medici
Di Gilda Faleri
Lucrezia Tornabuoni è la pioniera del Rinascimento, una delle prime donne mecenate in una società patriarcale. Nuora del pater patriae Cosimo il Vecchio, moglie di Piero il Gottoso, madre di Lorenzo il Magnifico e Giuliano de’ Medici, ma soprattutto donna colta e intelligente che ha contribuito a rendere grande la famiglia che ha dominato la Toscana per tre secoli. Nel 1443 entra a far parte della famiglia sposando Piero, primogenito di Cosimo. All’epoca i Medici figurano tra le famiglie di banchieri più importanti d’Europa e Lucrezia porta in dote il sangue blu, una nobiltà tanto desiderata da Cosimo per il figlio e per entrare a pieno titolo nei luoghi di potere più importanti di Firenze. Lucrezia contribuisce a portare avanti il meccanismo che sarà il punto di forza della famiglia: finanziare artigiani, commercianti e soprattutto la chiesa. È così brava negli affari che il suocero dice di lei: “È l’unico uomo della famiglia” e anche grazie al consenso ottenuto, per i fiorentini la dama Medici è “il porto di ogni mistero”. Dopo la morte di Cosimo il Vecchio, con Piero allettato per colpa della gotta, quattro figli suoi e una figlia illegittima del marito, è lei che, con grande discrezione, porta avanti tutti gli affari di casa Medici. Mettendo sempre in pratica la sua frase “Quello che è bene per Firenze e la Toscana, lo è anche per la famiglia Medici”, Lucrezia aiuterà a unire indissolubilmente il nome della famiglia alla patria di Dante, la Toscana. Oltre ad essere una donna generosa che elargisce somme di denaro ai bisognosi e ad avere capacità e fiuto per gli affari, Lucrezia è conosciuta a Firenze come poetessa, mecenate di artisti e letterati, tra i quali Poliziano e Pulci, che dà un’istruzione eccellente ai figli affidandosi all’umanista Marsilio Ficino. Lei, personalmente, si occupa di insegnare ai figli il latino e si preoccupa sempre che abbiano libri da leggere e studiare, come scrive al marito in una lettera: “Abbiamo molto bene iniziato l’Ovidio; e Giuliano quattro libri tra istoria e favole”.Cresce i figli come veri e propri principi ela grande sensibilità verso le arti e lo studio dell’antichità che renderanno Lorenzo “il Magnifico” sono un’eredità della madre. Lorenzo e Lucrezia hanno un rapporto molto stretto e sarà lei a scegliere la sposa per il figlio, anche in questo caso utilizzando la sua grande astuzia politica. Guardare fuori da Firenze è una mossa che non piace ai fiorentini ma sarà vincente per allacciare rapporti sempre più stretti con il papato .Scegliendo Clarice Orsini, discendente della nobile famiglia romana, i Medici fortificano un rapporto che li porterà ad avere gloria, successi e due Papi: Leone X e Clemente VII. Lucrezia dopo la Congiura dei Pazzi, nella quale vede morire il figlio Giuliano, sarà dalla parte di Lorenzo nella vendetta contro la famiglia esecutrice del delitto e rimarrà sempre al suo fianco facendogli da consigliera. Quando muore nel 1482, Lorenzo il Magnifico scrive a Eleonora d’Este: “Io resto tanto sconsolato avendo perduto non solamente la madre, ma l’unico rifugio di molti miei fastidi e sollevamento di molte fatiche”. Se la banca dei Medici è riuscita a crescere e andare avanti dopo Cosimo il Vecchio lo si deve a lei, come anche l’aver istruito e cresciuto un figlio che, grazie alla lungimiranza e alla sensibilità per le arti e la cultura, è diventato uno dei personaggi più importanti del Rinascimento. ( nella foto: presunto ritratto di Lucrezia Tornabuoni di Domenico Ghirlandaio, National Gallery di Washington)