Sarteano : domani 2 ottobre arriva “Tommy” il musical rock che parla di autismo.Musiche originali dei The Who eseguite da “Tommy e tutto il resto” e rappresentazione scenica a cura di “Atenauti”

Arriva al Palazzetto dello Sport Gianfranco Gori di Sarteano “Tommy”, il musical che con il linguaggio della musica e del rock parla di autismo, sabato 2 ottobre 2021, con inizio alle ore 21.00. Lo spettacolo ha le musiche originali dei The Who eseguite da “Tommy e tutto il resto” e nasce da un capolavoro visionario e dirompente della band rock inglese The Who, “Tommy”, pubblicato nel 1969 che tratta proprio di emarginazione, di disabilità e di lotta per i diritti. Un progetto nato da un’idea di Ettore Caterino (neuropsichiatra e responsabile Rete Autismo della Asl Toscana sudest) che il Comune di Sarteano ha fortemente voluto mettere in scena, con l’organizzazione a cura della “Nuova Accademia degli Arrischianti” di Sarteano, “Comitato Genitori Sarteano – Attivamente per la scuola”; in scena “Tommy e tutto il resto (rock for autism)” e “Artenauti – compagnia teatrale amatoriale”. Tommy è un progetto di interazione che nasce da un’intuizione del Dr. Ettore Caterino e che ha lo scopo, attraverso la musica e il teatro di superare barriere e pregiudizi, regalando a ragazzi e ragazze autistici, un’esperienza unica e coinvolgente che unisce le famiglie, gli amici, la scuola, il corso Teatro Artenauti ed i ragazzi stessi – afferma Lucia Manciani, Assessora all’Istruzione, Pari opportunità e Politiche giovanili -. L’intenzione dell’Amministrazione, che ha voluto proporre l’evento portando lo spettacolo a Sarteano, è quella di sensibilizzare la comunità sulla tematica, con lo scopo di intraprendere poi un più ampio percorso di inclusione scolastica e sociale di bambini e ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico”.I protagonisti del musical. Le musiche originali dei The Who saranno suonate da “Tommy e tutto il resto (rock for autism)”, ovvero Ettore Caterino (voce, chitarra acustica), Beatrice Caterino (voce), Gaia Caudai (voce), Leonardo Manetti (batteria e percussioni), Enrico Rinnoci (piano e tastiere), Michele Lipparini (chitarra elettrica), Cesare Manetti (batteria) e Marco Caudai (basso elettrico). La rappresentazione scenica è a cura di “Artenauti”, le video installazioni sono realizzate dagli alunni del Liceo Artistico Polo Bianciardi di Grosseto. “Tommy” è la trasposizione in forma di musical del concept album omonimo dei The Who, gruppo musicale britannico originario di Londra, una delle maggiori rock band di tutti i tempi con oltre 100 milioni di dischi venduti, 24 brani che danno corpo a un doppio vinile considerato il capostipite dell’opera rock. Nel maggio del 1968, il chitarrista Pete Townshend annunciò che stava scrivendo una rock opera su un viaggio spirituale. Il titolo abbozzato era “Amazing Journey”, che sarebbe poi diventata una delle canzoni più interessanti del disco ma al lavoro fu dato il nome di “Tommy” e il quarto album di The Who, considerato una delle prime opere rock concettuali, uscì il 17 maggio 1969 per la Decca Records. La composizione dei brani di questo lavoro discografico, seppur divisa nelle tradizionali tracce, presenta una struttura narrativa organica, tanto da prestarsi, per l’appunto, a rappresentazioni sceniche. Non a caso, nel 1975, ne è stato tratto anche un film drammatico diretto da Ken Russell, con la partecipazione di attori e cantanti tra i quali gli stessi The Who. La prima cosa che colpisce di questo album è la copertina che rappresenta una sfera dalle tante finestre da cui spuntano le facce dei musicisti. Il tutto contornato da colombe in volo. Sta a significare il senso di oppressione e la voglia di libertà di un giovane, Tommy, ragazzo nato alla fine della prima guerra mondiale (nella versione cinematografica, invece, la trama si svolge al termine della seconda), che diviene sordo, cieco e muto. Tommy assiste ad un omicidio da dietro uno specchio e gli viene intimano subito di non sentire, non vedere, non dire. Ogni cura e ogni tentativo di riportare il ragazzo alla normalità sono vani fino a quando Tommy si scopre “mago del flipper” e come tale ottiene notorietà e ricchezza. Un dottore ritiene nel frattempo che l’unico modo per comunicare con lui resti solo lo specchio, la madre non vuole credergli e distrugge quello di casa. Paradossalmente l’evento rende Tommy libero e gli fa riacquistare i sensi. Tornerà così alla sua vita di bambino normale diventando una sorta di “messia” in grado di liberare e curare gli altri.