Siena: consigliere comunale Valentini (Pd),” il Piano Operativo, il nuovo strumento urbanistico comunale, non sarà pronto prima di settembre. Questo ritardo è la diretta conseguenza della rivoluzione negli uffici urbanistici che ha smantellato tutto il patrimonio di conoscenze pregresse ed affidato la direzione ad un incaricato ( incredibilmente ) part-time. In realtà il Comune sta arrancando”

Da Bruno Valentini , consigliere comunale Pd di Siena, riceviamo e pubblichiamo

“L’Amministrazione Comunale ha fatto trapelare che il Piano Operativo, il nuovo strumento urbanistico comunale, non sarà pronto prima di settembre. Questo ritardo è la diretta conseguenza della rivoluzione negli uffici urbanistici che ha smantellato tutto il patrimonio di conoscenze pregresse ed affidato la direzione ad un incaricato ( incredibilmente ) part-time. In realtà il Comune sta arrancando, riceve pressioni esterne di ogni tipo e non ha ancora aperto il dibattito pubblico sul futuro urbanistico della città. Si sta parlando di Siena! Di una città UNESCO, il cui profilo  architettonico e paesaggistico è di fama internazionale e ad oggi, tranne due paginette approvate in Consiglio, non c’è uno straccio di confronto collettivo e partecipativo sulle prospettive della pianificazione. I “contributi” finora arrivati da cittadini, professionisti ed imprese sono espressione di interessi privati, di tipo particolaristico, che richiedono un ampliamento, un cambio di destinazione, l’edificabilita’ di un terreno. Ma il dibattito dovrà essere all’altezza della storia e delle aspirazioni di Siena. Oltre agli obblighi di legge previsti dalla Regione, la Giunta trovi il coraggio di aprire un percorso partecipativo largo e trasparente, che tagli le unghie agli appetiti speculativi e rifletta sulla Siena del futuro, dagli aspetti economici a quelli demografici. Nella consapevolezza che la sfida non è su quanto si costruisce ma su come lo si fa. Si respira un città una preoccupante fascinazione per l’esaltazione degli investimenti esterni, che sono sicuramente graditi ma a precise condizioni di salvaguardia degli interessi generali, evitando rischi affaristici o monopolistici. Comunque, al momento l’unica cosa sicura è che la pianificazione è impantanata e che si avvicinano la scadenza regionale del novembre 2019 sul contenimento di ogni iniziativa edilizia, anche di modesta manutenzione, se gli strumenti urbanistici non verranno rinnovati in tempo.  Eppure questa Giunta, fin dal momento del suo insediamento, si è trovata la strada spianata: avvio del procedimento e lavoro propedeutico già fatto, incarichi professionali esterni già assegnati e finanziati, i primi incontri pubblici già realizzati, un primo programma di abbattimento delle barriere architettoniche, persino una bozza di piano operativo già ipotizzata, con adozione scadenzata per autunno 2018.  Finchè si tratta di vivere di rendita (come nel caso del centro congressi al Santa Maria della Scala, dove si sono limitati ad organizzare l’inaugurazione), i nuovi amministratori vanno sul velluto. Se si tratta di realizzare qualcosa di nuovo e veramente rilevante, brancolano nel buio. Al netto delle facezie su tunnel sotterranei e tramvia da Badesse a Isola d’Arbia oppure dell’attacco alla Regione contro lo stop al consumo di suolo, ad oggi nessuna idea concreta. Solo tanta arroganza. Domandare alle Contrade per verifica”.