Siena: crisi Whirlpool, approvata una mozione unitaria in Consiglio Comunale per tutelare la realtà occupazionale
Il Consiglio Comunale di Siena ha approvato una mozione unitaria in merito alla situazione di crisi dell’azienda Whirlpool e dello stabilimento di viale Toselli a Siena. Il documento è stato presentato dai consiglieri Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Gabriella Piccinni, Luca Micheli (Partito Democratico), Adriano Tortorelli, Anna Ferretti (Progetto Siena), Massimo Castagnini (Castagnini Sindaco), Gianluca Marzucchi (Polis), Fabio Pacciani (Gruppo Misto). L’atto è stato emendato da Bernardo Maggiorelli, Maria Antonietta Campolo, Emanuela Anichini, Francesca Borghi, Monica Crociani, Marco Ballini, Pierluigi De Angelis, Enzo Di Risi, Sarah Campani, Alessia Pannone (Fratelli d’Italia). La mozione è stata approvata all’unanimità dai ventiquattro consiglieri presenti. Il testo della mozione impegna il Sindaco e la giunta comunale, “in attesa del pronunciamento da parte dell’antitrust britannico e di conoscere un piano industriale di rilancio che sostenga lo stabilimento di Siena sia in termini di produttivi che di occupazione, a continuare a collaborare con il Ministero dello sviluppo economico e il governo nazionale, affinché venga tutelata la realtà occupazionale, rappresentata dallo stabilimento senese e in generale venga ribadito il ruolo strategico dei cinque stabilimenti e delle sedi direzionali e commerciali italiane, con l’obiettivo primario di tutela dell’occupazione e delle condizioni di lavoro”. Inoltre la mozione impegna anche “a continuare a esercitare, sulla scorta di quanto già fatto negli ultimi mesi, un un ruolo attivo di tutela e garanzia dello stabilimento di Siena, da cui dipendono circa trecento famiglie, fondamentale quindi per la tenuta sociale ed economica della nostra città”. Infine a “manifestare la vicinanza dell’amministrazione anche svolgendo un ruolo attivo a tutela dei livelli occupazionali delle oltre trecento famiglie di lavoratori coinvolti nella vicenda industriale”. Nelle premesse il documento, che ripercorre anche le varie fasi della multinazionale e dello stabilimento a Siena, fa riferimento alla crisi della multinazionale che “riguarda l’intera area Emea Europa, Medio Oriente e Africa, sono compresi quindi anche i cinque stabilimenti dell’azienda in Italia. Con particolare riferimento al nostro territorio, a Siena già ormai da mesi, i lavoratori vivono in stato di forte preoccupazione riguardo al loro futuro e al futuro dell’azienda”. “Le preoccupazioni dei lavoratori dello stabilimento di Siena – si legge ancora – e dei sindacati permangono visto l’utilizzo ormai da mesi di ammortizzatori sociali (cassa integrazione) che pesano sul redditto dei lavoratori e incidono in un momento storico gravato da un importante aumento dei costi della vita. La produzione è inoltre ai minimi storici, vengono prodotti annualmente 300mila pezzi a fronte dei 319mila del 2019. A preoccupare è inoltre l’assenza di investimenti economici importanti nello stabilimento di Siena. Nell’ultimo anno è stato investito dall’azienda un milione di euro che è servito però solo a necessari adeguamenti alle normative europee, che in ogni caso sarebbero stati per legge obbligatori”.