Siena:  domani 10 dicembre, Giornata internazionale dei diritti umani. Noury: “su difesa, tutela e promozione persone LGBTQ+ si misura il ritardo del mondo”

“Se c’è un tema sul quale si può misurare il ritardo del mondo rispetto agli standard sui diritti umani, questo è proprio quello della difesa, della tutela e della promozione dei diritti delle persone LGBTQ+. Nei confronti di queste persone sono in corso attacchi, delegittimazioni che fanno aumentare di anno in anno il numero dei Paesi nei quali la persecuzione nei loro confronti si fa sempre più forte”. E’ quanto afferma Riccardo Noury, Portavoce Amnesty International in occasione della Giornata internazionale dei Diritti Umani in programma  domani 10 dicembre. La ricorrenza, sarà celebrata a Siena, venerdì 17 dicembre (ore 15.15) nelle aule 21 e 22 dell’Università per stranieri in piazza Rosselli con l’evento In cammino verso la piena uguaglianza, i diritti LGBTQIA+ sono diritti umani, organizzato dalla Provincia di Siena in collaborazione con i Comuni della Rete Ready. Un appuntamento, patrocinato anche da Amnesty International, Regione Toscana, Università per Stranieri di Siena, Università di Siena e Movimento Pansessuale – Arcigay di Siena, a cui prenderà parte proprio il portavoce di Amnesty International che sottolinea come “in una settantina di Paesi l’omosessualità è un reato e sappiamo che in una decina di questi è addirittura prevista la pena capitale.  In questo periodo di emergenze di varia natura dobbiamo contrastare l’idea che i diritti non siano innati ma si conquistino comportandosi bene e quel bene è un concetto “scivoloso” che si adatta agli umori, alle opinioni e alle leadership del momento. E quindi dobbiamo ribadire che i diritti sono innati e che riguardano tutti e che non c’è una categoria per la quale, in periodi di emergenza i diritti siano un lusso a cui si può rinunciare”. “Dobbiamo anche contrastare le narrazioni che minimizzano la gravità degli attacchi, contrastare quell’idea che l’Italia sia una Repubblica fondata sulla goliardia, perché è con quel termine che si definiscono gli attacchi nei confronti delle persone LGBTQ+.  E dobbiamo contrastare quella narrazione falsa per cui se si aumentano le libertà, se aumentano i diritti, c’è qualcun altro a cui quelle libertà verranno tolte o a cui diritti verranno tolti, ed è quella narrativa pessima e falsa che ha dominato la discussione sul DDL Zan, tra le tante discussioni su questo tema“, conclude Noury.