Siena: domenica 6 settembre in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica dedicata agli itinerari una passeggiata d’autore su  “Il serraglio degli ebrei. Storie e racconti del ghetto di Siena”

Domenica 6 settembre, in occasione della Giornata della Cultura ebraica che si celebra in tutta Europa, è in programma la Passeggiata d’autore “Il serraglio degli ebrei. Storie e racconti dal ghetto di Siena ” realizzata dalla Comunità Ebraica in collaborazione con Toscanalibri.it.  I partecipanti saranno guidati da due guide d’eccezione, Anna Di Castro della Comunità Ebraica di Siena e Luigi Oliveto, direttore di toscanalibri, sulle tracce dell’ex ghetto ebraico di Siena, in quegli spazi, tra via degli Archi all’esterno della Sinagoga e Vicolo del Luparello, profondamente mutati dalle trasformazioni urbanistiche  e demolizioni edilizie  che attorno al 1935 alterarono drasticamente la fisionomia della città,  alle spalle del Campo. Andare attraverso i luoghi e i tempi che anche nella città di Siena hanno fatto la storia della minoranza ebraica (l’unica accettata in quanto minoranza organizzata all’interno della società cristiana)  è un altro modo per cogliere nel suo insieme la storia della città, di cui il ghetto fu parte integrante.  Un itinerario nel tempo e nello spazio per comprendere quale fu il  modello abitativo  determinato dall’istituzione del ghetto e quali norme regolamentavano la vita degli ebrei  a Siena fino alla definitiva emancipazione, avvenuta solo nel 1859 con l’annessione della Toscana al Piemonte.   Il Ghetto di Siena  fu istituito 1571 in analogia al bando emanato per Firenze nel 1570. Cosimo I de’ Medici, elevato al ruolo granducale dal Papa e in applicazione alla bolla pontificia che nel 1555 aveva decretato la segregazione degli ebrei romani, abrogò anche per Siena tutte le patenti concesse fin ad allora per i banchi di prestito ebraici e impose agli ebrei residenti nei domini dello stato senese di concentrarsi ad abitare nella sola città di Siena, in un luogo ben delimitato. La loro residenza coatta fu organizzata nel terzo di San Martino vicino al Campo e alla Piazza del Mercato. zona centrale della città fatta di case malsane e a basso costo, abitato prevalentemente da meretrici. L’istituzione del ghetto si prefisse di risanare quest’area e venne demandato agli stessi ebrei il compito di provvedere alle opere necessarie alla recinzione e l’imposizione di una tassa collettiva. Il ghetto imponeva l’obbligo di un “segno giallo” per distinguersi dai cristiani e il pagamento di un portinaio  preposto all’apertura e chiusura giornaliera dei portoni che lo delimitavano. Nel corso di circa tre secoli il ghetto in cui avevano sede oltre alla “Scola” (la sinagoga, ampliata  e inaugurata con una solenne cerimonia nel 1786), le botteghe, il bagno rituale, il forno per le azzime, il macello rituale, fu il luogo di un intensa vita comunitaria che si strutturò soprattutto attorno all’attività delle confraternite di assistenza. Tracce documentarie, immagini, memorie inedite, accompagneranno il racconto del ghetto di Siena.

 

La Giornata Europea della Cultura Ebraica –  Tema scelta per l’edizione 2020 è “Percorsi ebraici”: l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, insieme a tutte le realtà locali, ha raccolto la sfida di raccontare al meglio gli itinerari dell’ebraismo italiano, che sono interessantissimi, talvolta sorprendenti, diffusi sul tutto il territorio nazionale.