Siena: le Fiamme Gialle celebrano San Matteo, Patrono della Guardia di Finanza

A Siena nella Cripta della Basilica Cateriniana di San Domenico è stata celebrata oggi la Santa Messa in occasione della festa di San Matteo apostolo, proclamato nel 1934 Patrono della Guardia di Finanza dal Cardinale Eugenio Pacelli (futuro Papa Pio XII). Alla funzione liturgica, presieduta da S.E. Rev.ma Cardinale Augusto Paolo LOJUDICE, Arcivescovo di Siena – Colle di Val D’Elsa – Montalcino  e vescovo di Montepulciano – Chiusi e Pienza, hanno preso parte S.E. il Prefetto di Siena Matilde PIRRERA e le Autorità civili e militari della provincia, accolti dal Comandante provinciale Col. t.ST Pietro SORBELLO, nonché tutti gli Ufficiali ed una rappresentanza di militari del Comando Provinciale e dei finanzieri in congedo della locale Sezione dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia. La funzione liturgica si è conclusa con la lettura della preghiera del finanziere, al termine della quale il Comandante Provinciale ha ringraziato il Cardinale per la preziosa vicinanza riservata alle Fiamme Gialle senesi, le Autorità presenti ed i Frati domenicani per l’ospitalità. Profonda gratitudine è stata espressa dal Col. t.ST SORBELLO ai finanzieri in servizio, che nell’adempimento del dovere rinnovano ogni giorno il giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana, ed a quelli in congedo per essere custodi dei valori e delle tradizioni del Corpo. Il Comandante provinciale ha infine fatto proprie le parole di S.E. il Cardinale LOJUDICE, evidenziando come la vocazione del Patrono corrisponda alla missione che ognuno di noi è chiamato a svolgere quotidianamente per il bene della collettività. In questa prospettiva, proprio il giorno della ricorrenza di San Matteo, il Comando provinciale di Siena siglerà con l’Azienda ospedaliero-universitaria Santa Maria alle Scotte un protocollo d’intesa per diffondere la cultura della donazione sangue: “è un esempio, da parte di noi fiamme gialle, di cittadinanza attiva, solidale e responsabile – afferma il Col. t.ST SORBELLO – perché ci piace fare bene il nostro lavoro ma anche fare del bene”.