Siena : mensa universitaria in via Bandini; consigliere Fabio Pacciani (Area Civica), “apprezzo il chiarimento del vicesindaco ma urge una riflessione più ampia sul rapporto fra città, Università e studenti”

 “Sul tema della mensa universitaria in via Sallustio Bandini apprezzo il chiarimento da parte del vicesindaco Capitani.  Il suo intervento ha avuto il merito di ricostruire una vicenda incredibile, sconosciuta alla quasi totalità dei cittadini, dando una risposta definitiva sulla non fattibilità di una mensa universitaria in quegli spazi. Il problema è che da questa risposta, per quanto chiara, non è arrivata alcuna soluzione, solo la constatazione che per il momento Siena perderà una mensa universitaria”. Fabio Pacciani, consigliere comunale e presidente di Area Civica commenta così la risposta del vicesindaco Michele Capitani, arrivata durante lo scorso consiglio comunale, in merito alla situazione della mensa in via Sallustio Bandini.  “Proprio da cittadino – aggiunge Fabio Pacciani – prima di passare ad altre considerazioni, faccio una domanda certo di non avere risposta: Il DSU (Diritto allo Studio Universitario) quando ha acquisito quell’immobile dal Comune per qualche milione di euro, non aveva approfondito la fattibilità o meno della mensa in quegli spazi? Il Comune, quando ha venduto l’immobile al DSU, non si è preso la briga di informarlo sui vincoli e le difficoltà che la ristrutturazione finalizzata alla mensa avrebbe incontrato?. Lasciando da parte le domande senza risposta – prosegue il consigliere comunale – guardiamo la realtà dei fatti, ovvero che gli studenti sono una risorsa sia culturale che economica per Siena, nonostante la città sia sempre meno stimolante. Non hanno un servizio mensa proporzionato al loro numero, le residenze universitarie sono per lo più chiuse, la vita sociale, locali e spazi per attività culturali o ricreative in costante decrescita o assenti, tutto questo a fronte di un costo degli affitti sempre più alto. Per non parlare delle vie di comunicazione da e per Siena che sono pessime, basti pensare ai collegamenti Roma-Siena e al fatto che metà della popolazione studentesca viene dal Sud Italia. A questo proposito, il precedente rettore dell’Università, Francesco Frati, con il quale mi sono confrontato prima della scadenza del suo mandato, mi segnalò che sarebbe stata gradita dagli studenti una qualche forma di sostegno economico per i loro viaggi verso le rispettive residenze, più che interventi sul trasporto locale. Siena è infatti una città piccola e complessivamente pedonabile o, implementando il noleggio biciclette, anche ciclabile.  Sull’assenza studentesca – conclude il presidente di Area Civica – pesano inoltre sia la possibilità di lezioni a distanza, l’impoverimento complessivo della classe media italiana, quella che poteva permettersi di mandare i propri figli a studiare fuori sede, e l’aumento numerico di Università, seppur piccole, nel territorio italiano a Sud di Siena. Resta da capire anche quanto e se sia cresciuta la qualità dell’offerta formativa della nostra Università. In merito a questo, voglio dire solo che non ci dobbiamo accontentare di essere fra le prime settecento al mondo. Da queste considerazioni emerge come debba essere l’amministrazione comunale a fare da collettore di esigenze e a istituire tavoli di confronto e di proposta con soggetti pubblici, privati e comuni cittadini”.