Siena: Nicola Bettollini, Segretario della Federazione Siena del Partito Comunista, “pandemia o no, non si arrestano i tagli alla sanità”

Da Nicola Bettollini, segretario del Partito Comunista Federazione Provinciale Siena, riceviamo e pubblichiamo

“È paradossale la situazione in cui versa la sanità pubblica in Italia, continuamente soggetta a tagli e riorganizzazioni nel bel mezzo di una crisi pandemica che non si arresta. Come si apprende dagli organi di stampa, le ultime a farne le spese sono le guardie mediche sempre più a rischio estinzione sul piano nazionale, complice sia la carenza di personale sanitario a causa delle condizioni di lavoro( i medici sono sottopagati e soggetti a stress ) sia per conseguenza della riorganizzazione dei medici Usca dirottati alla gestione pandemica. Il tutto è riconducibile ai precedenti tagli che hanno visto dimezzarsi le guardie mediche che in molte località turistiche della costa Toscana non sono state proprio attivate.  All’isola d’Elba, isola del Giglio e Capraia è impossibile trovare una guardia medica. In particolare per l’isola d’Elba alle telefonate rispondono i medici di Livorno che si trovano a svolgere un servizio medico da remoto. All’isola del Giglio l’ASL è stata costretta a stipulare un contratto con una società privata per la fornitura di medici addetti alla guardia medica; fatto grave che conferma la tendenza del dirottamento della sanità pubblica in mano ai privati. Questa situazione non riguarda solo le isole; a Pistoia il centralino smista le chiamate al medico di guardia che può trovarsi addirittura a 30 km di distanza dal paziente. Nella sola provincia di Siena mancano 230 medici, mancano le ambulanze, manca il personale sanitario nei distretti sanitari e negli ospedali, soprattutto nei pronto soccorso. Sappiamo che molti primari svolgono la stessa mansione in più ospedali, anche al di fuori della provincia, sottoponendosi a stress che non ha nulla di umano. L’aspetto più sconcertante è che i lavoratori del comparto sanitario, non possono, per contratto. parlare all’esterno delle loro condizioni di lavoro. Pensiamo sia umiliante e denigratorio! Questa situazione si riflette sulle condizioni di lavoro degli operatori sanitari: il numero dei medici di guardia è sottodimensionato e si ritrovano a far fronte all’esasperazione dei pazienti che toccano con mano le carenze del sistema, ma anche su i medici di famiglia già impegnati alla gestione della pandemica e interpellati nelle zone in cui la guardia medica è completamente assente. Come Partito Comunista esigiamo una sanità pubblica, assolutamente gratuita, efficiente e capillare. Tutto ció è possibile solo con un cambio radicale del sistema che ponga al centro di tutto il diritto alla salute per ogni singolo cittadino, senza alcuna discriminazione di classe e territoriale a scapito del profitto di pochi rappresentati dai soliti grandi gruppi privati. Tutti noi siamo chiamati a prendere consapevolezza che fintanto perdurerà questo paradigma che tutela solo le classi agiate, allora perdurerà ogni qualsiasi tipo di emergenza.”