Toscana : caldo; Coldiretti ,ventilatori accesi nelle stalle; sveglia all’alba per evitare ore più calde e irrigazione di soccorso per salvare produzioni da super caldo. Giù la produzione di latte e uova e rischio scottature per le coltivazioni in campo

Con il super caldo boccheggia anche l’agricoltura. Ventilatori e nebulizzatori accesi per rinfrescare le stalle, turni di lavoro anticipati all’alba per evitare le ore più pericolose per la salute ed irrigazione di soccorso per salvare le coltivazioni in sofferenza. L’ondata record di caldo portato dall’anticiclone Caronte ha fatto scattare nelle città il bollino rosso e nelle campagne le contromisure da parte degli agricoltori impegnati nel proteggere il bestiame e le produzioni agricole dalla bomba di afa torrida che rischia di bruciare la verdura e la frutta. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Toscana secondo cui l’ondata di calore ha già causato una prima conseguenza: la riduzione del 10% del latte prodotto negli allevamenti e delle uova nei pollai ed il rallentamento, anche del 20% al giorno, dell’accrescimento dei capi da carne. Nelle stalle gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi meno caldi. Nelle stalle sono entrati in funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti per sopportare meglio la calura e i pasti vengono dati un po’ per volta per aiutare le mucche a nutrirsi al meglio senza appesantirsi. Al calo delle produzioni di latte e della fase di ingrassamento, per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo, si aggiunge dunque – continua Coldiretti Toscana – i maggiori consumi di energia ed acqua. A preoccupare gli agricoltori sono soprattutto i “colpi di calore” con le eccessive e prolungate alte temperature che potrebbero danneggiare le produzioni. Le scottature da caldo – spiega Coldiretti Toscana – danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili. Per evitarlo gli agricoltori cercano di anticipare il raccolto quando possibile – continua Coldiretti Toscana – si provvede al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di giungere a maturazione, per cercare di assicurarsi almeno parte della produzione. Ma il caldo insopportabile ostacola pure le operazioni agronomiche e di raccolta che devono essere sospese nelle ore più bollenti per tutelare la salute dei lavoratori. Il lavoro inizia quando spunta il sole per sfruttare ogni minuto. Con la colonnina di mercurio oltre i 35 gradi – precisa Coldiretti Toscana – in pericolo ci sono anche le colture nelle campagne dove gli agricoltori sono costretti a ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare i raccolti in sofferenza per le alte temperature, dagli ortaggi al mais, dalla soia al pomodoro. L’ondata di calore africana – sottolinea Coldiretti Toscana – è la punta dell’iceberg delle anomalie di questo pazzo 2023 che – continua Coldiretti Toscana – è stato segnato, fino ad ora, prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, il 37% in più nei primi sei mesi dell’anno in Toscana, precipitazioni abbondanti, alluvioni lampo, grandinate a macchia di leopardo ed infine dal caldo torrido di luglio con danni all’agricoltura e alle infrastrutture rurali.Da qui la necessità di agire velocemente per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici che penalizzano, più di tutti i settori, proprio l’agricoltura che è anche il comparto impegnato in prima linea per contrastarli. Gli strumenti da mettere in campo per Coldiretti Toscana si riassumono nel piano invasi a cui stanno lavorando il Governo e la Regione Toscana per raccogliere fino al 50% dell’acqua piovana che oggi va dispersa attraverso uno snellimento ed una semplificazione della burocrazia per recuperare quelli già presenti ma inattivi e gli investimenti in tecnologia e sostenibilità. Significativo è il grandissimo interesse del bando regionale sull’agricoltura di precisione a cui hanno partecipato oltre 600 imprese agricole toscane per dotarsi di droni, stazioni agrometereologiche e software di monitoraggio che possono contribuire a migliorare i processi agronomici e l’impiego dei mezzi tecnici e delle risorse come l’acqua, preservare la fertilità dei terreni ed incrementare, contestualmente, la produttività e la redditività. Obiettivi che richiedono un forte impegno delle Istituzioni per accompagnare le imprese verso una nuova rivoluzione nelle campagne.