Toscana: Dpcm 25 ottobre; Nannizzi (Presidente Confesercenti Siena),” sbigottito per i nuovi provvedimenti. Perché far pagare al comparto commerciale colpe altrui?Soldi per chi chiude subito”
“Da domani sarà legge il provvedimento che torna a far chiudere migliaia di attività economiche. E allora da domani il Governo provveda a compensare la perdita di liquidità che questo comporterà di nuovo per chi gestisce quelle attività, e per chi ci lavora”. Così Leonardo Nannizzi, Presidente di Confesercenti Siena, commenta Il Dpcm 25 ottobre, firmato oggi dal Presidente del Consiglio. “Far chiudere bar, ristoranti, cinema, palestre non significa solo spegnere luci. Significa prosciugare di nuovo le casse di chi ha già fortemente sofferto a primavera. E come conseguenza, avviare alla disperazione imprenditori, dipendenti e loro famiglie. Piuttosto che accanirsi su poche categorie, non sarebbe più opportuno vigilare maggiormente perché le regole già in vigore vengano applicate? Ci vogliamo rendere conto che gli assembramenti nei centri urbani stanno andando avanti anche la notte, nonostante gli esercizi chiudano già alle 24? Perché un intero settore deve pagare per l’irresponsabilità di pochi, e per la mancanza di attuazione delle norme? In questi mesi le imprese hanno mostrato grande senso di responsabilità per contribuire al contenimento dei contagi; ci chiediamo piuttosto perché non siano state affrontate per tempo altre criticità che stanno venendo pesantemente fuori ora, come quelle sui trasporti”.Secondo il Presidente di Confesercenti Siena, “con la stessa frenesia con cui in questi giorni ha aggiunto restrizioni su restrizioni, il Governo ora deve metter mano ad interventi equilibrati e mirati ad evitare un tracollo economico e sociale. Non abbiamo le competenze per valutare la pandemia da un punto di vista scientifico, ma di certo questa serrata improvvisa è qualcosa di inatteso e brutale per migliaia di attività e per tutti quelli che esse traggono sostentamento. Ci aspettiamo a brevissimo contributi di ristoro per le aziende e le persone a cui si chiede nuovamente di alzare le mani e abbassare le saracinesche”.