Valdichiana senese: gruppo opposizione “Alleanza per la Valdichiana” critica la maggioranza dell’Unione dei Comuni della Valdichiana che ha respinto la mozione per “uno studio di fattibilità per la  costituzione di una società di gestione dell’ acquedotto e della depurazione partecipata solo dai Comuni dell’Unione”

Il Gruppo di opposizione “Alleanza per la Valdichiana” ha criticato la maggioranza dell’Unione dei comuni della Valdichiana senese che ha respinto la mozione, presentato dal consigliere di minoranza Antonello Niccolucci,  per avviare lo studio di fattibilità per la costituzione di una società partecipata dai dieci Comuni dell’Unione (in  ipotesi chiamata “Acquedotto dell’Unione dei Comuni della Valdichiana”) che provvedesse alla gestione dell’acquedotti e della depurazione per gli stessi Comuni. Nella stessa mozione si prevedeva anche “ la possibilità da parte dei singoli Comuni di recedere dalle concessioni in essere con le società private ancorché partecipate in maggioranza – seppur in misura molto frazionata – dai numerosi Comuni del senese e del grossetano”. Come ha spiegato successivamente Niccolucci “la “ratio” della mozione risiedeva in due punti fondamentali ossia: il primo per dare  attuazione alla volontà popolare che, con il referendum dell’anno 2011 negò la privatizzazione dell’acqua potabile; il secondo, per evitare che le società concessionarie quali Acquedotto della Fiora spa (con utili nel 2021 per euro 20,17 milioni di euro) e Nuove Acque s.p.a. ( con utili nel 2021 per 6,95 milioni di euro)  partecipate dal 40 al 48% da società private – quali Acea s.p.a. (anche per il tramite della a sua volta partecipata Ombrone s.p.a.), – conseguissero decine di milioni di utili all’anno derivanti dalla differenza tra le salate bollette rispetto ai modesti investimenti”. Secondo la minoranza di “Alleanza per la Valdichiana”, “ laddove fossero stati solo i Comuni dell’Unione ad essere soci della società di gestione degli acquedotti e della depurazione si sarebbero potute applicare tariffe calmierate o, in alternativa, redistribuire gli utili in favore dei cittadini nei modi più variegati”. Sempre Niccolucci  ha fatto presente che “la maggioranza ha definito la mozione “illegale” chiedendone il ritiro con la motivazione che sarebbe stata lesiva della normativa di settore. La cosa curiosa è che, parte delle norme richiamate dalla maggioranza risultano abrogate- ha sottolinea Niccolucci – da oltre quindici anni. A fronte di tale eccezione, la maggioranza, pur di respingere la mozione, è giunta sino a sostenere che i Comuni dell’Unione sarebbero carenti di falde acquifere. I cittadini dei Comuni dell’Area Valdichiana, quindi, oggi sanno di dover ringraziare la maggioranza Pd del Consiglio dell’Unione dei Comuni se – ha concluso Niccolucci -non verrà avviato uno studio per istituire un sistema di gestione delle risorse prossimo ai territori, con possibilità di sviluppo e investimento, alternativo a quello attuale che, ad oggi, ha garantito rilevanti guadagni alle imprese private che hanno rilevanti partecipazioni nelle concessionarie, a scapito dei cittadini che vedono  un aumento costante dei costi delle bollette”.