Antartide : è italiana la realizzazione della prima pista in terra battuta  alla base ‘Mario Zucchelli’,  il sarteanese Roberto Rappuoli ha partecipato alla realizzazione della Boulder Clay 

Atterra un aereo alla base Mario Zucchelli  in Antartide sulla prima pista in terra battuta realizzata da un team di operatori e tecnici tra i quali si è distinto il sarteanese Roberto Rappuoli . Esperto manovratore di macchine operatrici , Rappuoli  racconta che era stato contattato dall’ing. De Rossi che “per primo aveva fortemente voluto la realizzazione del progetto e che si occupava per l’Enea di selezionare la squadra per le spedizioni. Mi chiese di selezionare presso il centro logistico dei vigili del fuoco a Casaccia  alcuni operatori tra quelli provenienti da varie caserme d’Italia che avrebbero fatto parte della imminente spedizione antartica. L’anno successivo – aggiunge Rappuoli – fui chiamato a partecipare fattivamente alla XXXIV missione Antartica e a novembre 2018 mi imbarcai . Due mesi e mezzo di duro lavoro tra i ghiacci per dare forma a un progetto che era in ponte da anni . Quando a febbraio dovemmo rientrare perché le temperature di lì a poco sarebbero diventate proibitive , la pista aveva già preso forma. La pandemia ha stoppato poi le missioni per un paio di anni e i lavori si sono fermati per poi essere ripresi e conclusi quest’anno . 

Ma solo un paio di settimane fa ,finalmente, il primo aereo C130 è atterrato sulla pista Boulder Clay nella base Zucchelli proprio in quella lingua di terra che per primo ho avuto l’opportunità di improntare insieme ad un team di operatori esperti sotto la guida dell’ing. Stefano Anzola , il realizzatore del progetto da cui ricevetti l’incarico di responsabile del piano estrattivo e con cui – conclude Rappuoli -abbiamo lavorato in un clima di grande sintonia” .