Castiglione d’Orcia: Fosso Bianco e Grotta del Santo Bagni San Filippo; mozione gruppo ‘Presenza Attiva’ per  impegnare “il Sindaco a volersi adoperare per verificare  la possibilità di un accordo con le proprietà ed in subordine procedere all’acquisizione delle aree in interessate  al Patrimonio disponibile del Comune”

“Il consiglio comunale impegna il Sindaco a volersi adoperare per verificare  la possibilità di un accordo con le proprietà ed in subordine procedere all’acquisizione delle aree in interessate  al Patrimonio disponibile del Comune mediante  gli strumenti giuridici disponibili   in essere”, è quanto recita la mozione presentata dal gruppo consiliare di minoranza “Presenza Attiva” di Castiglione d’Orcia che ricorda come “le acque termali hanno creato nel tempo un paesaggio magico e meraviglioso costituito da formazioni calcaree di colore bianco, cascate e piccole vasche di acque calde nel mezzo del rigoglioso bosco” e che “ l’area in questione è in affidamento al Comune per dieci anni tramite comodato d’uso gratuito concordato con la proprietà”. Il documento fa presente inoltre che “la cessione all’Amministrazione comunale gratuita permetterebbe la realizzazione del Parco  Urbano come previsto dal RU o in subordine un accordo nell’ambito del PSI o Piano operativo e nel caso ciò non fosse praticabile proporre l’acquisizione al Patrimonio disponibile del Comune chiedendo adeguate risorse alla Regione Toscana che recentemente ha dimostrato interesse ad intervenire in tal senso. Constatato che senza la piena e compiuta disponibilità dell’area è difficile programmare  e realizzare quei servizi, luce ,servizi igienici ,spazi per la socializzazione, manutenzione e messa in sicurezza dei percorsi “. Tra l’altro la mozione rammenta che “ nel Borgo di Bagni San Filippo a poche centinaia di metri esiste la Grotta del Santo o Buca del Romitorio di San Filippo Benizi ricavato in un solo grande blocco di travertino in cui San Filippo si rifugiò nel 1267 a vivere in eremitaggio. Secondo la tradizione fu proprio il Santo che, percuotendo con il suo bastone la roccia fece scaturire  miracolosamente la fonte di acque termali. La grotta divenuta poi oratorio è ancora oggi ben tenuta, conservata ed è meta di pellegrinaggio .La stazione termale che prese il nome da San Filippo fu sviluppata e valorizzata dalla famiglia dei Medici. Lorenzo il Magnifico vi si recò nel 1485 e nel 1566 la fece restaurare. Oggi la Grotta del Santo è naturalmente proiettata a diventare Parco naturale e luogo di grande interesse culturale e naturalistico inserita nel nascente parco naturale del Monte Amiata unitamente alla Via Francigena e al percorso CO2.”