Chiusi: elezioni amministrative; sindaco Bettollini, “ tra pochi mesi, io non sarò più Sindaco di questa città, ma qualora lo fossi ancora, insieme a me non governerebbe mai l’attuale composizione politica nazionale ovvero, non accetterei mai di rappresentare una alleanza nè con i 5stelle nè con LeU o Possiamo”.  Il primo cittadino accusa anche il Pd locale di essere”inerme, arroccato su stesso e sulle proprie convinzioni. Incapace di dare una prospettiva, incapace di ricercare la vocazione maggioritaria che seppe raccontare sapientemente Walter Veltroni, incapace di sedersi al tavolo con il suo unico alleato storico che è il PSI”

Il sindaco di Chiusi Juri Bettollini, in un lungo post  su Fb che lui stesso definisce difficile, dopo un lungo periodo di silenzio, scende in campo per raccontare non solo la sua storia politica (nel 2013 sostenne Renzi e poi scelse Zingaretti) ma anche per criticare il Premier Conte che in  poco tempo ha cambiato tre maggioranze e per arrivare , dicendosi deluso, a tratteggiare la situazione politica locale di Chiusi che tra pochi mesi sarà chiamata al voto amministrativo. “Tra pochi mesi – scrive – io non sarò più Sindaco di questa città, ma qualora lo fossi ancora, insieme a me non governerebbe mai, a Chiusi, l’attuale composizione politica nazionale ovvero, non accetterei mai di rappresentare una alleanza nè con i 5stelle nè con LeU o Possiamo perché, personalmente, ritengo che ciò possa essere un clamoroso errore per la nostra comunità facendola piombare in un tempo molto complesso; una scelta che non ha mai fatto parte delle mie corde, che ho sempre rifiutato pubblicamente, che ho sempre combattuto politicamente e che non rappresenterà mai la mia idea politica a Chiusi. Purtroppo invece vedo che tale scenario affeziona alcuni “autorevoli dirigenti” del partito di maggioranza sia locale che sovracomunale; un po’ come a Roma dove il Pd di Zingaretti si troverà a sostenerne Virginia Raggi al secondo mandato da Sindaco in quota M5S! Auguri a tutti noi se dovesse concretizzarsi anche a Chiusi un nuovo perimetro politico come questo.  Il partito democratico, affezionato dunque all’idea di una alleanza sistemica territoriale con i 5Stelle insieme all’estrema sinistra ha perso coraggio, non ha più una visione, non suscita entusiasmo, ha rispolverato le vecchie e stantie liturgie, ha ritrovato un linguaggio tipico dei Ds del tempo che fu e perde ogni giorno l’occasione per mostrarsi come forza rinnovatrice capace di costruire un orizzonte politico. Eppure questo partito, per la storia del centro sinistra che ha l’onore di raccontare e per la forza del suo radicamento territoriale che ancora possiede, è l’unica speranza per il futuro; ma è l’unica speranza se è capace di cambiare passo, di valorizzare le persone seguendo il loro merito, se è capace di generare classe dirigente affezionata a ricercare idee e non posti, se è capace di portare occasioni di sviluppo, se punta con audacia sull’innovazione, sulla digitalizzazione, sulla semplificazione, se è capace di progettare il futuro seguendo un ideale vero che possa far emozionare il popolo alla partecipazione, se non si dimentica di valorizzare i percorsi della memoria e di coloro che hanno combattuto per renderci liberi perché la deregulation in cui le nuove generazioni sono indotte si combatte solo e soltanto con la memoria! Che cosa fa invece il partito democratico locale? Niente. Inerme arroccato su stesso e sulle proprie convinzioni. Incapace di dare una prospettiva, incapace di ricercare la vocazione maggioritaria che seppe raccontare sapientemente Walter Veltroni, incapace di sedersi al tavolo con il suo unico alleato storico che è il PSI, al quale va tutto il mio rispetto, partendo dal riconoscere il valore che questa coalizione politica ha avuto in questo quinquennio trascorso. Incapace in questo momento storico, di reagire e dare un orizzonte alla nostra Città. È incredibile. Ma nessuno a Chiusi fa la prima mossa politica. Tra 85 giorni, probabilmente, si scioglie il consiglio comunale, ma nessuno parla. Vige la legge del silenzio! Il centro destra non parla e aspetta che il Pd sistemi la questione Bettollini; la maggioranza della Segreteria Pd non sa che pesci prendere e spera di far perdere la testa a Bettollini senza convocare gli organismi per decidere; le opposizioni aspettano il Pd il quale aspetta la mossa di Bettollini. Bene, voglio dirlo a tutti: io non faccio mosse – conclude Bettollini -. Non mi aspettate. Fate ciò che credete meglio per Chiusi ma fatelo se avete un ideale vero”.