Montepulciano: Carabinieri arrestano un 19enne, residente in provincia di Napoli, per truffa aggravata nei confronti di una anziana signora con la tecnica del falso avvocato o Carabiniere

A Montepulciano i Carabinieri della Stazione dell’Aliquota Radiomobile hanno tratto in arrestato in flagranza di reato un giovane 19enne,  residente in provincia di Napoli, per truffa aggravata nei confronti di un’anziana signora dimorante nella cittadina poliziana. Il fatto è avvenuto nel pomeriggio del 13 ottobre, quando i Carabinieri della Stazione di Montepulciano sono stati avvisati da alcuni cittadini che nell’area di Montepulciano erano in atto tentativi di truffa ai danni di anziani con la cosiddetta tecnica del falso avvocato o del falso carabiniere. La tecnica è ormai un modus operandi standardizzato, applicato numerose volte in danno di cittadini della provincia senese, purtroppo non estranea a questo tipo di reati. La persona anziana viene contattata telefonicamente sul telefono di casa – linea fissa – da un uomo che si finge generalmente “avvocato o maresciallo dei Carabinieri”. Il telefonista è scaltro e riesce con degli artifizi a carpire il nome di una persona cara all’anziano – in genere un figlio/a -e riferisce alla vittima che la persona a lei cara – di cui riesce a pronunciare nome e cognome con esattezza è rimasta coinvolta in un incidente stradale grave, con feriti gravi o vittime. Di fronte a questa comunicazione le anziane vittime spesso vengono colte da stato di agitazione e ansia per la sorte delle persone a loro care, ed è a questo punto che scatta la richiesta di denaro. Il truffatore, approfittando dello stato psichico della vittima le riferisce che è necessario pagare una somma (in generediverse migliaia di euro), a titolo di spese legali o come cauzione, segnalando l’urgenza della consegna. Il telefonista, nel caso in cui l’anziana vittima non abbia sufficiente denaro contante in casa le chiede, in alternativa, la consegna di gioielli e monili. In alcuni episodi è stata richiesta anche la tessera bancomat con il relativo codice. La fase finale della truffa vede l’arrivo a casa della vittima di una terza persona, che si presenta come collaboratore dello studio legale o dei carabinieri (sempre e soltanto in abiti civili), che si fa consegnare il denaro contante e/o i gioielli. Durante la truffa – anche al termine della telefonata, in attesa dell’arrivo del collaboratore addetto al ritiro del denaro – il telefonista mantiene la linea telefonica fissa della vittima occupata, in modo da impedire alla stessa di allertare i familiari o le forze dell’ordine.Nel caso di Montepulciano, che ha portato all’arresto del19enne, infatti, la segnalazione al 112 non è pervenuta dalla vittima, la cui utenza telefonica è rimasta occupata e quindi impossibilitata a fare altre chiamate, bensì da un cittadino che ha notato persone sospette davanti all’abitazione dell’anziana vittima e ha allertato i Carabinieri di Montepulciano, che sono riusciti a giungere sul posto e a bloccare il 19enne, trovato in possesso del denaro contante e della tessera bancomat della vittima. L’arresto del 13 ottobre fa seguito ad altre due denunce in stato di libertà, operate dai Carabinieri di Montepulciano, ed avvenute nei giorni precedenti, a seguito di una truffa analoga consumata sempre a Montepulciano nei confronti di una persona anziana. Anche in quel caso la refurtiva è stata totalmente recuperata e riconsegnata alla vittima. L’arrestato, inizialmente associato al carcere di Siena a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena, al termine dell’udienza di convalida è stato sottoposto alla misura cautelare personale dell’obbligo di dimora.