Nocciola sempre più Made in Umbria. Dal 2024 anche parte delle nocciole prodotte dalla “Filiera della nocciola umbra” verranno conferite a Ferrero  per diventare un ingrediente della Nutella . 600 gli ettari parte del progetto all’interno del territorio regionale e 100 le imprese agricole coinvolte

Manca poco e poi anche la nocciola umbra, dal 2024, potrà diventare un ingrediente della Nutella e di altri prodotti Ferrero. La Filiera della nocciola ha fatto breccia in Umbria più che in altre regioni e, considerata la tradizione dolciaria regionale ed italiana, ha ancora margini di crescita. Una collaborazione quella tra ProAgri (Consorzio Produttori Agricoli) e Ferrero, nata all’interno della cornice del “Progetto nocciola Italia”, che si sta quindi consolidando con l’obiettivo di preservare, promuovere e valorizzare una filiera della nocciola certificata e di qualità, come parte di un’evoluzione della lunga e consolidata tradizione corilicola nazionale. Ferrero, durante la tavola rotonda “La filiera della nocciola umbra” tenutasi  sul palco Cooking show di Eurochocolate a Umbriafiere, ha raccontato che si tratta di un modo per promuovere «la creazione di una filiera integrata che coinvolga industria e produttori in un rapporto di lungo periodo all’insegna della sostenibilità e della qualità del prodotto». Per il “Progetto nocciola Italia”, ad oggi, circa 3.000 ettari (dei quali 600 ettari in Umbria) sono stati già sviluppati, superfici ricavate soprattutto dalla riconversione di terreni marginali o non più tali a garantire una sufficiente fonte di reddito ai produttori ed alle comunità locali. «In Umbria siamo stati tra i primi a credere nella coltivazione della nocciola» ha affermato Brugnoni di ProAgri, il quale ha spiegato che sono state date le gambe a due visioni: «Tutto nasce da un incontro di esigenze, quelle degli agricoltori che cercavano qualcosa di nuovo per dare delle opportunità in più per la coltivazione dei terreni e quelle di una grande multinazionale, importanti utilizzatori della nocciola, che lanciava in Italia una idea di produzione con sistema moderno e sostenibile di un prodotto di qualità».Ha proseguito Brugnoni: «Nel 2018, anno di firma del contratto, siamo partiti da zero e ora siamo sopra i 600 ettari, con il superamento del target che ci eravamo prefissati di 500. Abbiamo la possibilità di raddoppiare gli ettari di coltivazione e accompagnare altre imprese, attualmente un centinaio quelle coinvolte, entro la fine del contratto nel 2037. Le coltivazioni interessano tutta l’Umbria, da Città di Castello a Terni, con le zone più interessate come la valle di Assisi-Foligno-Spoleto». Il presidente ProAgri ha poi annunciato: «Uno step importante sarà nel 2024 quando entreremo nell’elenco fornitori Ferrero e faremo la prima consegna, con l’obiettivo di 20 tonnellate di nocciola».