San Casciano dei Bagni: monito di Walter Veltroni;” i regimi autoritari arrivano quando la democrazia, come diceva Calamandrei, è troppo divisa, frantumata. Ma in Italia abbiamo gli anticorpi”
Di Leonardo Mattioli
Di campagna elettorale ovviamente non ha voluto parlare perché troppo rispettoso delle regole politiche, ma Walter Veltroni, politico di lungo corso ( è stato il primo segretario del Pd), non si è nascosto il timore per l’autoritarismo e il populismo che si profilano lanciando un monito chiaro:” attenzione i regini autoritari arrivano quando la democrazia, come diceva Calamandrei, è troppo divisa, frantumata”. Un monito che Veltroni ha lanciato di fronte a pubblico attento arrivato a San Casciano dei Bagni per ascoltare l’ex segretario del Pd ed ex direttore dell’Unità presentare il suo ultimo libro “La scelta”; una presentazione , svoltasi nel piccolo teatro del borgo a causa della pioggia, salutata con simpatia dalla sindaca Agnese Carletti che insieme alla presidente dell’associazione “La Terrazza” Federica Damiani da sei anni promuove questi incontri, soprattutto culturali, con personaggi che frequentano il territorio. Presente il presidente del consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo (Pd) (“il libro di Veltroni- ha detto- contiene il messaggio di chi vuole stare dalla parte giusta della storia”), Veltroni ha smesso i panni del politico per indossare quelli dello scrittore, in questo caso anche di ricercatore storico, per raccontare il suo nuovo romanzo sollecitato dalle domande di Federica Damiani. Un libro per raccontare la storia di una modesta famiglia romana nei sette giorni che precedono la fine del regime fascista nel 1943 partendo dal bombardamento degli alleati su Roma del 19 luglio che causò migliaia di morti a San Lorenzo, al Verano e nella Città Universitaria. Una famiglia, composta da quattro persone con il padre fascista della prima ora e che lavora come usciere all’agenzia Stefani (dalla quale nacque l’attuale Ansa), un figlio ribelle antifascista e partigiano, una figlia adolescente smarrita che non sa come posizionarsi e una madre che fa un po’ da collante tra tutti. Una famiglia che , con il bombardamento e la fine del fascismo del 25 luglio , deve fare i conti in quei giorni decisivi e fare una scelta anche sotto il profilo dell’amore familiare. Insomma un affresco di una piccola famiglia modesta, come ce ne erano tante in quel periodo, in quei terribili giorni che precedettero la fine di Mussolini con il Gran Consiglio e quindi del fascismo dopo un ventennio. “Un fascismo- ha avvertito sempre Veltroni –che non è stato un incidente della storia. Ha avuto un consenso molto profondo nei primi anni per scricchiolare con le leggi razziali e poi essere contestato durante la guerra. Ma attenzione i regimi autoritari si fanno strada tra le persone quando la democrazia non ce la fa e si fa strada tra le persone . Io sono contro la banalizzazione del fascismo, non sono portato alle semplicità ma mi spaventa ogni forma di autoritarismo e ogni rimozione delle diversità. A livello mondiale l’autoritarismo e il populismo si fanno strada come in Brasile con Bolzonaro , in Usa con Trump e in Russia con Putin. Non sono fascismi ma sistemi politici in cui non sono tollerati dissensi e diversità .Il rischio è una forma di autoritarismo che deriva dal populismo ma in Italia – ha aggiunto rassicurando il pubblico – ci sono gli anticorpi giusti”